“Gli U2 sono probabilmente l’ultimo gruppo di cui la gente ricorderà il nome di tutti e quattro i componenti, musicisti davvero fantastici” (Bruce Springsteen). La pellicola Rattle and Hum del 1988 di Phil Janou con interpreti Bono, The Edge, Larry Mullen Jr. e Adam Clayton (ovvero gli U2) e vari ospiti tra cui B.B. King, è il nuovo appuntamento inserito nella rassegna “Jazz on Movie… & Altro” della Fondazione the Brass Group di questo fine settimana a Palermo.
La proiezione del docu-film dedicato alla famossissima band internazionale U2 è in programma domenica 24 marzo alle ore 18.00 al Real Teatro Santa Cecilia e, a seguire alle ore 21.00 ad ingresso libero sino ad esaurimento posti, è prevista l’esibizione del gruppo “ 2 of Us”, durante la quale i componenti della band, Vito Giordano (tromba e flicorno) e Fabio Lannino (basso e contrabbasso elettrico. chitarra), si esibiranno sul palco dello storico teatro accompagnati da Diego Spitaleri al piano e da Ciccio Drummer Foresta alle percussioni e batteria. 2 of Us , ovvero la ricerca dell’essenziale in musica, punto di contatto autentico tra Vito Giordano e Fabio Lannino, presenteranno per l’occasione, il nuovo progetto musicale, filtrato da esperienze e percorsi diversi ma sempre all’insegna dell’essenzialità , della ricerca della bellezza delle pause, dell’intesa stilistica.
Il documentario “Rattle and hum” coglie la band irlandese in quello che è concordemente considerato il supremo vertice artistico di una carriera che, pur continuando con eclatante successo planetario fino ai nostri giorni, non ha mai più raggiunto tali vette. Uscito sugli schermi internazionali nel 1988 (la prima mondiale avvenne al cinema Savoy di Dublino il 27 ottobre) e intitolato con lo stesso nome del celebre album coevo “Rattle and hum”, in realtà il film è un dettagliato resoconto dell’ultima parte del lunghissimo tour che l’anno prima gli U2 avevano tenuto a più riprese negli Stati Uniti e quindi testimonia stile e canzoni del precedente disco “The Joshua Tree”, massima espressione della loro musica.
Girato in un raffinato bianco e nero per precisa scelta estetica del regista, il documentario alterna immagini di concerti, prove, registrazioni di brani in studio, interviste e momenti privati degli artisti, sottolineando (spesso con virtuosismi tecnici) sia il valore musicale sia il contenuto testuale delle canzoni ed evidenziando, attraverso esse, l’impegno civile della band: dalla questione dell’Irlanda del Nord alla figura di Martin Luther King, dal problema dell’apartheid in Sud Africa al dramma dei desaparecidos nell’America Latina. La cinepresa di Janou segue fedelmente gli U2 nelle loro performance in Colorado, California, Tennessee, Texas, Arizona ed a New York, offrendo non solo le più celebrate canzoni dell’album “The Joshua Tree” ma anche numerose chicche, come il brano eseguito assieme al leggendario bluesman B.B. King (“When love comes to town”), gli omaggi resi ai Beatles (“Helter skelter”) e a Bob Dylan (“All along the watchtower”), la visita alla casa di Elvis Presley e, ancora, un reperto d’archivio che ritrae Jimi Hendrix alle prese con la sua mitica ed abrasiva versione dell’inno nazionale americano “The star spangled banner”. Bob Dylan, inoltre, è all’organo in “Hawkmoon 269” ed ai cori in “Love rescue me” (di cui è coautore del testo assieme a Bono).
Saldamente avviati a celebrare tra pochi anni il mezzo secolo di attività, con alle spalle una trentina di album (tra studio, live e antologie), svariate centinaia di concerti (regolarmente sold out), oltre 170 milioni di dischi venduti, una quantità di premi e riconoscimenti superiore ad ogni altro gruppo e ripetuti primati sia come record di spettatori che come incassi, non c’è dubbio che oggi gli U2 siano tra le più colossali rock band del pianeta. Un successo perdurante nonostante che proprio da “Rattle and hum” (il disco) una progressiva deriva stilistica abbia portato la band verso un rock più di maniera, non da tutti condiviso. Ecco, il fascino di “Rattle and hum” (il film) sta tutto nel fissare per sempre l’acme di un volo fantastico, nel restituirci gli U2 “at their best”, insomma quando gli U2 erano veramente gli U2. La proiezione è introdotta dal prof. Matteo Di Gesù, giornalista, scrittore e docente di letteratura italiana all’Università di Palermo.