Questa mattina 25 esponenti della mafia trapanese sono stati arrestati dai carabinieri del comando provinciale di Trapani. E a sorpresa sono coinvolti anche due politici: l’ex deputato regionale del Pd, Paolo Ruggirello e l’ex assessore comunale di Trapani, Ivana Inferrera.
Il provvedimento, emesso dal Gip di Palermo, su richiesta della direzione distrettuale antimafia, ipotizza accuse di associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione, danneggiamento.
Tra gli indagati anche l’ex deputato regionale del Pd, Paolo Ruggirello, accusato di associazione mafiosa e l’ex assessore comunale di Trapani, Ivana Inferrera, indagata per voto di scambio politico-mafioso.
Secondo le indagini, i due politici si “offrivano” ai mafiosi, proponendosi come punti di riferimento per i clan mafiosi. In alcuni casi i due indagati avevano affidato ai mafiosi la gestione della campagna elettorale.
Ruggirello, 52 anni, di Trapani, è stato deputato questore ed è statao eletto all’Ars per due volte. Alle ultime elezioni politiche si era candidato, ma non è stato eletto.
È lungo l’elenco delle contestazioni che la procura antimafia muove all’ex deputato regionale di Trapani, Paolo Ruggirello nell’operazione denominata “Scrigno”. Ruggirello ha sistemato uomini vicino alla cosca in posti di lavoro, tra cui Lillo Giamblavo, consigliere comunale di Castelvetrano, proposto addirittura per l’assunzione al parco archeologico di Selinunte.
Ruggirello si sarebbe rivolto alla mafia di Paceco per avere nomi della lista “Democratici per Marsala”, da lui presentata alle amministrative del 2015 in appoggio al sindaco Alberto Di Girolamo. Tra le altre cose Ruggirello si sarebbe interessato per far assumere all’ospedale di Trapani, Margherita Buracci, figlia di Giovanni, appartenente alla famiglia mafiosa di Campobello di Mazara. Accertate anche le relazioni dell’ex deputato Ars con esponenti dell’associazione mafiosa, tra cui Salvatore Crimi, della famiglia mafiosa di Vita; Pietro Virga, Francesco Orlando, Carmelo Salerno, Pietro Cusenza, tutti della famiglia mafiosa di Trapani e coinvolti nell’operazione antimafia di oggi. L’obiettivo era quello di ottenere un supporto elettorale in occasione delle regionali del 2017 e anche delle nazionali di marzo 2018.
Ruggirello avrebbe anche esercitato pressioni politiche perché Calogero Giambalvo, nipote dell’associato mafioso Vincenzo La Cascia, subentrasse come consigliere comunale a Castelvetrano ,quale primo dei non eletti e prometteva allo stesso l’opportunità di lavoro all’interno del parco archeologico di Selinunte.
Ma le accuse non finiscono qui. A Campobello accettava l’inserimento nella lista di Daria Razziano, indicata espressamente da Filippo Sammartino, esponente della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara. E, ancora, aveva sostenuto l’aggiudicazione di un appalto per la fornitura di mobili in favore della Gulotta design di Vincenza Costa, segnalata da Carmelo Salerno, mafioso di Paceco a cui Ruggirello si era rivolto per ottenere nominativi di fiducia da inserire nella lista Democratici Marsala per le ammiinstrative del 2015.
In manette nell’operazione Scrigno di oggi anche Diego e Salvatore Angileri, padre e figlio. Dovranno rispondere di associazione mafiosa. L’operazione di oggi ha disarticolato il mandamento mafioso di Trapani e permette di individuare l’articolazione di Cosa nostra di Favignana. Tra gli arrestati anche i vertici del mandamento (Francesco e Pietro Virga, figli del boss ergastolano Vincenzo Virga), della famiglia mafiosa di Paceco ed esponenti della famiglia mafiosa di Marsala.
Chi è Ruggirello? Ruggirello ha cambiato casacca diverse volte. Dal Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo all’ala renziana del Partito democratico, passando per la lista che nel 2012 sostenne Nello Musumeci nella corsa alla presidenza della regione vinta da Crocetta.
Figlio di Peppe Ruggirello, proprietario della banca industriale trapanese, fu anche alla guida del Trapani calcio e per tanti anni uomo fidato dell’ex vice presidente della regione, Bartolo Pellegrino. Venne eletto per la prima volta con il Movimento per l’autonomia di Lombardo che sosteneva la candidatura di Totò Cuffaro con 10.393 voti.
Due anni dopo il centrodestra, orfano di Cuffaro finito in carcere con sentenza definitiva per aver favorito la mafia, torna a vincere con Lombardo e Ruggirello è ancora fra le file degli autonomisti centrando la nuova elezione all’Ars con 10.478 voti. La terza volta viene eletto nel 2012 con la lista Nello Musumeci presidenze e questa volta con 6.639 preferenze ed entra anche con il ruolo di deputato questore.
Durante la sua ultima legislatura, passa con Articolo 4, formazione politica di Lino Leanza e nel 2015 approda al Partito democratico fra le file dei renziani. Ma nel 2017 la quarta elezione non arriva. Ruggirello ci riprova un anno dopo, alle politiche che segnano la nascita el governo giallo verde. Il suo nome figura nella lista per il proporzionale e il centrosinistra punta su di lui anche per la battaglia nel collegio uninominale di Marsala, ma il boom del Movimento cinque stelle gli sbarra le porte di palazzo Madama.
Nel corso dell’operazione di oggi sono stati posti i sigilli anche al Grand hotel Florio di Favignana.