“La Green Economy come chiave innovativa, per creare e valorizzare percorsi lavorativi, mercati di nicchia, attenti all’ambiente, sempre più consolidati, passando da una cultura mono settoriale ad una visione interconnessa di nuove opportunità imprenditoriali”.
Il messaggio che viene fuori dal Congresso straordinario della Fai Cisl di Messina, che si è tenuto nel Salone della Borsa della Camera di Commercio, è quello della valorizzazione dell’agroalimentare del territorio ed a lanciarlo, nel corso della sua relazione, è la segretaria generale Sabina Barresi.
“Il sistema agroalimentare, florovivaistico e zootecnico riveste notevole importanza sia in termini di fatturato che in numero di imprese – ha detto – agrumi, nocciole e olivo sono tra le principali ricchezze del territorio. Se vogliamo modernizzare la nostra provincia e farla crescere economicamente, facendo convergere risorse importanti, dobbiamo investire anche sulle nuove generazioni creando opportunità lavorative che valorizzano le risorse locali”.
Dai dati diffusi nel corso dei lavori congressuali è emerso come Messina è la provincia che investe la superfice più vasta nella coltivazione e produzione di olio all’interno della regione siciliana ed è la nona a livello nazionale. Spiccano anche la frutta fresca e agrumi. In particolare la produzione di limoni, con oltre 600mila quintali prodotti nella provincia, rappresentano il 70% della produzione agrumicola messinese e più del 10% di quella nazionale. Importante anche la coltivazione del nocciolo, per cui la provincia messinese risulta essere la prima siciliana e la quarta italiana, terza per il nespolo del Giappone e quinta per il fico d’india.
Ma la segretaria generale della Fai Cisl Messina ha sottolineato anche l’importanza di rilanciare il settore della pesca. “Le politiche pubbliche europee e nazionali in materia di pesca sono orientate a limitare la pressione sugli ecosistemi marini e a favorire un esercizio più responsabile degli usi conflittuali con attività di pesca, acquacoltura, turismo, tempo libero, in modo da conseguire una più efficiente gestione delle risorse marine. In particolare, la pesca praticata in Sicilia e particolarmente nel messinese, è prevalentemente artigianale, con tassi di cattura e quantitativi giornalieri catturati inferiori rispetto ai valori registrati nelle zone di pesca non mediterranee, con la concentrazione delle attività nelle aree costiere e la necessità di seguire i ritmi biologici delle differenti specie”.
Quindi non poteva mancare un passaggio sui lavoratori forestali: “Bisogna più che mai adesso avere una politica forestale per un futuro di crescita e di sviluppo basato sul territorio, rivendicando una vera riforma del settore che tuteli e valorizzi il territorio siciliano, attraverso una più stabile occupazione, che diano continuità lavorativa, nei pagamenti e nelle tutele normative contrattuali”.
Politica forestale ripresa anche dal Commissario straordinario della Fai Cisl Sicilia, Pierluigi Manca, che ha ricordato la mobilitazione sindacale sulla Finanziaria regionale. “È stato fatto un lavoro forte con tutte le forze politiche per blindare le risorse per i capitoli di spesa che interessano i nostri settori, dall’Esa ai Consorzi di Bonifica ed ai Forestali. Passata l’emergenza, si dovrà aprire il tavolo delle riforme. Abbiamo giù presentato le nostre proposte per la difesa dell’ambiente e per rendere il bosco produttivo, che sia un volano di sviluppo per garantire un reddito ai lavoratori ma anche per tutta l’economia che può ruotare attorno come il turismo, l’energia circolare, la produzione di biomasse. Siamo in attesa che il Governo regionale apra questi tavoli con un unico obiettivo: la sicurezza del lavoro forestale e del reddito dei lavoratori”.
Dopo il saluto del presidente della Camera di Commercio, Ivo Blandina, il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, ha sottolineato come il settore agroalimentare, della forestazione e della pesca sia «una risorsa straordinaria per il territorio messinese baciato da una condizione territoriale e geografica unica valorizzazione di questa risorsa deve diventare centro di attenzione da parte di tutte le politiche di governo ed amministrative del territorio.
Bisogna dare spinta ed opportunità per il consolidamento e lo sviluppo di nuova occupazione. Ancora di più – ha aggiunto Genovese – serve valorizzare i prodotti locali, esaltandoli e non disperdendo le nostre risorse economiche, alimentando la creazione di valore aggiunto locale attraverso la redditività del nostro lavoro. Immaginiamo un marchio “Messina per …Messina”, partiamo dai nostri prodotti per valorizzare la qualità ed il lavoro dei messinesi”.
Al termine dei lavori sono stati eletti i 17 delegati della Fai Cisl Messina al prossimo Congresso straordinario della Fai Cisl Sicilia.