In località Casellaccia nel comune di NIcolosi, nel catanese, i carabinieri hanno sequestrato un’area adibita a cava abusiva di materiale basaltico-lavico, nel cuore del parco dell’Etna.
Nel corso dell’operazione è stato sequestrato anche un escavatore munito di martello pneumatico utilizzato per le operazioni di sbancamento, nonché il materiale abusivamente stratto.
Il titolare dell’azienda, G.A., 60 anni, è stato denunciato per estrazione abusiva e deturpamento di bellezze naturali.
Dopo aver bloccato l’azione del mezzo di cava è stata condotta una prima verifica della documentazione in possesso del titolare dell’azienda. Le operazioni stavano accadendo nella cosiddetta zona D del parco dell’Etna, sottoposta a speciale vincolo naturalistico e paesaggistico dove è assolutamente vietato poter condurre alcuna attività che ne possa modificare o alterare l’aspetto, men che meno quella estrattiva.
Il titolare dell’azienda non è risultato in possesso di documentazione autorizzativa valida, l’area risulta essere stata oggetto di estrazione abusiva, l’escavatore utilizzato per le escavazioni e il materiale basaltico lavico estratto che si trovava accantonato nei pressi sono stati sottoposti a sequestro preventivo con l’apposizione di sigilli e cartelli indicanti il vincolo apposto.
Il verbale di sequestro operato d’iniziativa e con carattere d’urgenza da parte dei carabinieri, tenuti chiaramente a bloccare l’azione illecita, è stato trasmesso al magistrato di turno della procura della repubblica di Catania, per la prevista convalida.
Diverse sono, allo stato, le contestazioni mosse al titolare che è stato deferito per aver avviato dei lavori di sbancamento all’interno di un’area posta all’interno del Parco Naturale dell’Etna in assenza della prescritta concessione estrattiva, di competenza del distretto ninerario, oltre che dell’art. 734 del codice penale per aver causato il deturpamento dei luoghi sottoposti a speciale tutela di tipo paesaggistico, con altre ritenute responsabilità di carattere amministrativo in tema di sicurezza per i lavoratori e di omessa comunicazione agli enti competenti.
Con questo sale a cinque il numero dei sequestri effettuati nell’ultimo anno di cave abusive nel catanese da parte dei carabiinieri del nucleo operativo ecologico di Catania.