In poche settimane Galati Mamertino, centro nebroideo in provincia di Messina, ha perso due dei più importanti uomini di cultura, quella vera, quella con l’iniziale maiuscola. Il mese scorso il centro nebroideo ha pianto la scomparsa del “direttore Vincenzo Orlando” e adesso quella più recente del dottore Pino Vicario (nella foto di Gino Fabio).
Sebbene abbia vissuto lontano da Galati, Salvatore Vicario, detto Pino, ha sempre amato il suo paese natìo, forse più di chi ci abita. Non lo ha mai dimenticato ed ogni anno cercava di andare a trovare i suoi amici almeno una volta.
Era un uomo tutto d’un pezzo, Vicario, dedito al suo lavoro di medico, alla famiglia, alla donna della sua vita che continuava ad amare come quando la vide la prima volta e alle sue figlie con le rispettive famiglie. Ma soprattutto era un uomo che amava la storia dei luoghi dove ha vissuto, quindi Galati, Mentana e Tor Lupara.
Non smetteva mai, Vicario, di ricordare i suoi genitori e quanto avevano fatto per lui. Da giovanissimo lascia la Sicilia e si dedica agli studi di medicina, poi esercita la professione a Mentana dal 1953 al 1959 e a Tor Lupara fino al 1978. Il suo è stato il secondo ambulatorio medico del paese, sorto nel 1959 dopo quello di Aldo De Maria. Dal 1960 in poi, si dedica alla storia locale come giornalista e anche come scrittore. Fonda il primo gruppo parrocchiale e il primo giornalino: “la voce luparina”, fonda l’associazione Nomentana di storia e archeologia. Nel corso della sua vita Vicario ha continuato ad attorniarsi dei suoi libri, a studiare e a dedicarsi a quello che gli piaceva di più: le ricerche culturali. E scriveva tanto, faceva ricerche nel suo angolo privato, nel suo studio dove, fra manuali medici, conservava delle vere rarità, libri di pregio e testimonianze di un passato che amava tanto scoprire e far riscoprire.
Fra le figure che amava ricordare c’era quella dello storico dell’arte Federico Zeri
La sua fatica letteraria era inarrestabile. A novantuno anni ha dato vita al primo numero della rivista dell’associazione Arcipelago di cui era molto orgoglioso. Sicuramente Vicario ha lasciato un segno in quanti lo hanno conosciuto a fondo, in chi lo ha intravisto, in chi ha avuto l’onore di poter chiacchierare amabilmente con lui, in chi anche solo per un istante ne aveva incrociato lo sguardo e il sorriso che sul suo volto non mancava mai.
Un sorriso di un uomo buono, il sorriso di un uomo innamorato della cultura, della vita e della sua famiglia, ma anche del prossimo di cui cercava di scorgere sempre il lato positivo. Con Vicario se ne va un uomo tutto d’un pezzo, di una signorilità ormai quasi scomparsa.
Ed ecco che arriva anche la proposta di un cittadino di Galati Mamertino che su facebook lancia un appello affinché due strade del centro nebroideo vengano intitolate a Vicario e Orlando, due cittadini illustri che sono stati il vanto di Galati Mamertino.