Riprende, dopo la pausa natalizia, Sabato 12 gennaio 2019 alle ore 16,30 il corso di archeologia romana promosso da BCsicilia, in collaborazione con il dipartimento culture e società dell’università degli studi di Palermo, il museo Salinas di Palermo, il parco archeologico di Himera e il museo civico di Termini Imerese.
Dopo la presentazione di Miriam Millonzi, presidentessa di BCsicilia sede di Termini Imerese e di Alfonso Lo Cascio, presidente regionale BCsicilia, si terrà la conferenza dal titolo “La villa romana in Sicilia”. La relazione sarà tenuta da Simone Rambaldi, docente di archeologia classica, presso l’università di Palermo. L’incontro si svolgerà nella chiesa di Santa Maria della Misericordia (Museo Civico) in via Mazzini a Termini Imerese.
Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. La villa nel mondo romano non rappresentava solamente una tipologia residenziale, ma una forma di vita, distinta da quella che si svolgeva in ambito cittadino. Nata come centro di produzione agricola, la villa finì per diventare la sede privilegiata dell’otium, al quale i membri dell’élite si dedicavano lontano dalle incombenze pubbliche che li tenevano impegnati in città. Spesso posizionate in luoghi ameni e progettate per sfruttare al meglio la vista delle bellezze naturali circostanti, potevano assumere forme particolarmente impressionanti, come mostrano soprattutto le ville di proprietà imperiale, prima fra tutte Villa Adriana a Tivoli.
Ma anche in Sicilia sorsero ville straordinarie per dimensioni e sontuosità dell’apparato decorativo che le adornava. Fra queste un posto speciale è naturalmente occupato dalla Villa del Casale presso Piazza Armerina, i cui meravigliosi mosaici pavimentali offrono un prezioso spaccato della way of life di un ricco aristocratico del IV secolo d.C.
Simone Rambaldi è ricercatore confermato in Archeologia classica presso il dipartimento culture e società dell’università di Palermo, dove insegna “Archeologia e storia dell’arte romana” e “Fortuna dell’arte classica”. Nei suoi studi si è finora occupato soprattutto di architettura e scultura romane, del valore delle fonti letterarie antiche negli studi archeologici e dell’eredità del mondo classico nella cultura moderna. Di recente ha recuperato e riordinato una collezione di calchi in gesso di sculture antiche, che era stata raccolta da Antonino Salinas negli ultimi decenni dell’Ottocento, e ne ha curato il riallestimento, inaugurato nel febbraio 2018.
Ha lavorato in diversi scavi archeologici in Italia e all’estero e ha partecipato come relatore a numerosi convegni nazionali e internazionali. E’ autore di oltre sessanta pubblicazioni, tra le quali tre monografie e molti articoli usciti su riviste scientifiche di rilevante importanza.