Cefalù (Pa): il vescovo ai giovani, “non andate via”

Impresa   ardua   ma   non   impossibile   quella   del   vescovo   della   Diocesi   di   Cefalù Giuseppe  Marciante  che  rivolgendosi  ai   giovani  del   territorio  madonita ,  tenta  di evitare la loro fuga. Una fuga data principalmente dalla mancanza di lavoro e seguita da   tanti   altri   fattori   di   svago,   divertimenti   che   mancano   un   po’  su   tutti   i   paesi limitrofi.

Dopo alcuni mesi dal suo insediamento ha voluto incontrare i sindaci delle Madonie per capire e conoscere le esigenze del territorio, prendendo atto della situazione più o meno grave che si vive nei singoli paesi, Un’evidenza dei fatti visibile agli occhi di tanti  e di  coloro che soffrono in silenzio su tanti  fattori che in linea di  massima accomuna la sicilianità vera e propria . Ha chiesto dei giovani ai sindaci, ai preti dei singoli comuni, ai presidi delle scuole su ciò che fanno e come si comportano ma soprattutto dove sono ! Ha trovato la stessa risposta da tutti e cioè quella che ci sono ma non si vedono…

Effettivamente la realtà è proprio quella con la maggior parte che si isola e/o si limita a finire gli studi di obbligo e non trovando uno sbocco lavorativo tentano la scalata fuori   dal   proprio   paese.   Tanti   giovani   negli   ultimi   anni   hanno   abbandonato   le Madonie, una percentuale in continua crescita e cha ormai ha dei numeri allarmanti. Da   qui   monsignor   Marciante   si   rivolge   con   una   lettera   accorata   ai   ragazzi   delle Madonie,   invitandoli   a   non   abbandonare   la   propria   terra   e   mettendo   dalla   sua   i patrimoni esistenti della Chiesa, costituire dei convegni e, parlare e capire il pensiero di cambiare e reagire,  un vero e proprio “laboratorio di speranza” come lui stesso l’ha chiamato, tentando di cacciare via quella rassegnazione che vive e vegeta nei ragazzi.

Ha apprezzato il fatto che nel territorio di Polizzi Generosa ed esattamente nel Feudo Verbuncaudo i giovani hanno preso per mano la terra e messo in atto una cooperativa che ha convertito la palude in raccolta di lenticchie e grano. Così come a Geraci e Castelbuono che vi sono delle realtà di giovani che hanno messo il loro tempo per aiutare   altri.   Un   impegno   che   deve   essere   costante   e   di   tutti,   dai   sindaci,   ai genitori,agli stessi ragazzi che devono mettersi al servizio della speranza e carità.

Idee e progetti che devono camminare di pari passo, perché cambiare si può, basta solo la volontà di fare.

Antonio David

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