I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Catania hanno sequestrato l’area adibita ad ex centro di raccolta rifiuti del comune di Milazzo, nel messinese. l’area, una superficie di circa 2.500 metri quadrati, sarebbe stata trasformata in un centro di stoccagio di rifiuti irregolare senza necessarie autorizzazioni di carattere ambientale.
Nel corso del controllo eseguito dai carabinieri del nucleo operativo ecologico è emersa anche la presenza di numerosi suini di un vicino allevamento che sono riusciti a cibarsi abitualmente dei rifiuti sul sito.
L’allevvamento che conta circa 200 capi, successivamente controllato dai carabinieri del Nas di Catania, è stato sottoposto a sequestro sanitario.
Nel terreno, in contrada Masseria a Milazzo, c’erano mezzi e personale della società che ha recentemente vinto l’appalto per la raccolta e il trasporto dei rifiuti della cittadina. Nell’area rifiuti di ogni genere di rifiuto con diversi cumuli di rifiuti organici, ma anche di rifiuti speciali e pericolosi quali frigoriferi, televisori ed apparecchiature elettriche ed elettroniche.
La presenza dei suini che si cibavano della spazzatura, ha richiesto l’intervento dei carabinieri del Nas di Catania e del servizio veterinario dell’Asp di Milazzo intervenuti sul posto. Al termine delle operazioni i 200 suini presenti nello stabile controllato sono stati sottoposti a sequestro sanitario. Servirà adesso comprendere e accertare se vi sono potenziali pericoli provenienti dal fatto che gli animali si sono cibati dei rifiuti presenti sul posto.
Inoltre, sul posto è stata notata la massiccia presenza di rifiuti speciali e speciali pericolosi frantumati e risultati collocati direttamente sul nudo terreno e la preoccupante presenza di percolato fortemente penetrato nel terreno. Sul posto sono stati convocati anche dirigenti e funzionari del settore ambientale del comune di Milazzo che poi sono stati anche convocati alla caserma dei carabinieri di Milazzo.
Dell’inchiesta se ne sta occupando Matteo De Micheli, sostituto procuratore della repubblica, titolare dell’attività di indagine. Al momento non sono state rese note le generalità delle persone ritenute potenzialmente responsabili di illeciti di carattere ambientale o amministrativo.