Uno sbarco, una moltitudine di storie che si sviluppano attorno a noi, frammenti di vite che ci sfiorano o che spesso ignoriamo. “Scene dalla Frontiera – L’Abisso” di e con Davide Enia è il racconto di un viaggio attraverso i ricordi dei testimoni diretti, dei migranti, dei pescatori di Lampedusa, dei volontari, dei medici e del personale della Guardia Costiera. Sensazioni e umori che si rincorrono in scena tra la speranza e lo sconforto, tra il desiderio e la disperazione.
“Scene dalla Frontiera – L’Abisso” non è soltanto racconto di migrazioni ma anche un viaggio interiore che si compie attraverso anche il dialogo con il padre e con uno zio, dove morte e vita si intrecciano e si rispecchiano negli altri.
Una messa in scena che fonde diversi registri e linguaggi teatrali, dal monologo alla musica, dove le melodie degli antichi canti dei pescatori si fanno preghiere cariche di rabbia e il silenzio dell’attesa si infrange nel mare di suoni e nelle musiche di Giulio Barocchieri.
“Siamo particolarmente orgogliosi di inaugurare la nuova stagione del Teatro Comunale di Siracusa con Scene dalla Frontiera – L’Abisso di e con Davide Enia”, così il Sovrintendente della Fondazione Inda Antonio Calbi, “perchénon è soltanto una creazione teatrale di potente impatto, è un vero atto politico, etico, estetico insieme, di quelli che scuotono corpo e coscienza, risucchiandoci dentro le spirali del racconto, i gorghi del mare, lasciandoci storditi, come fossimo sospesi noi stessi fra la vita e la morte. La sua forza è nell’aver scelto un punto di vista inedito per raccontare il dramma epocale delle migrazioni: non quello delle vittime bensì quello di un sommozzatore della Guardia Costiera”.