Per anni ha maltrattato, violentato la propria convivente. Oggi per lui è stata richiesta e ottenuta la misura cautelare in carcere eseguita dai carabinieri della stazione catanese di Sant’Alfio.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno evidenziato una serie di eventi che hanno costretto la donna a partire da gennaio di quest’anno ad una vera e propria via crucis.
L’uomo, accecato da una gelosia morbosa, nel corso della convivenza familiare ha posto in essere una serie di condotte violente e vessatorie in danno della compagna aggredendola, in più occasioni, con calci e pugni e procurandole lesioni in diverse parti del corpo per soggiogarla al proprio volere, isolandola di fatto dal contesto di amici e parenti.
Azioni divenute sempre più violente dove la donna è stata costretta, sotto minaccia di morte “ti infilo una pistola in bocca e t’ammazzo” a subire altresì rapporti sessuali contro la propria volontà. La vittima ha trovato la forza di reagire denunciando il marito ai carabinieri fornendo agli inquirenti tutti quegli elementi che hanno configurato un quadro probatorio a carico del reo che non ha lasciato alcun dubbio al giudice che, accogliendo la richiesta della procura, ha emesso la misura restrittiva. Per lui si sono aperti i cancelli del carcere di Catania piazza Lanza.