Riceviamo e pubblichiamo una nota di SiciliAntica in merito alla gestione dei beni culturali e ambientali da parte della regione siciliana.
“Dopo aver finanziato generosamente il restauro dell’eremo di Monte Scalpello e aver contestualmente autorizzato la cava Fassa ad Agira, dopo aver stabilito lo stop alle megadiscariche avendo, però, incoraggiato la creazione di una “Piattaforma per la Valorizzazione” della munnizza estesa 300 ettari a Pietraperciata, dopo aver emanato un rigido regolamento sul rilascio dei patrocini e aver patrocinato costose iniziative organizzate da un suo dipendente.
Adesso la Regione, che poco ragiona, ha deciso di trasferire l’Annunciazione di Antonello da Messina, amorevolmente ospitata da un oltre un secolo a Palazzo Bellomo (ove è collocata entro una teca climatizzata), a Palermo e poi a Milano, dimenticando di aver emanato un vincolo di inamovibilità a causa della delicatezza del dipinto risalente al XV secolo.
SiciliAntica, ancora una volta, è costretta a manifestare la più totale contrarietà a provvedimenti come questo che dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, come la politica dell’immagine e dell’improvvisazione ha sempre il sopravvento su quella del buon senso.
Come è già avvenuto in svariate analoghe deprecabili circostanze, SiciliAntica metterà in atto ogni lecita iniziativa per impedire questo ennesimo sfregio ad un Patrimonio che, ogni santo giorno, dimostriamo di non meritare”.
Simona Modeo