Siamo a Capo d’Orlando, costa del messinese, comune tra i più belli della Sicilia. Mare, cibo, tramonti, shopping all’aperto e adesso la zona del porto turistico ha accentuato le sue già note ed apprezzabili qualità volte alla bella vita. Si estende su una superficie di 13 293 kmq per gran parte pianeggiante, lo rende caratteristico quel cucuzzolo di monte ove siede la patrona Maria S.S. di Capo D’Orlando. A dar man forte è anche la popolazione giovanile. Attualmente gli orlandini, nel registro dell’anagrafe, segnano una percentuale altissima di bambini ed adolescenti. È, sicuramente, tra le prime cittadine siciliane (se non la prima) con un’alta percentuale di tessuto giovanile. L’età compresa tra 0 e 18 anni è di gran lunga superiore rispetto a tanti altri comuni limitrofi e non. Il centro del paese pullula di carrozzine nelle calde giornate pomeridiane, di giovani con le sneakers tra il viale o ai bar. Certamente non è località storica, troppo acerba la sua costituzione: 27 settembre 1925, quando quasi con sfrontato orgoglio assunse l’indipendenza dal comune collinare di Naso.
La storia di Capo d’Orlando, sicuramente s’intreccia con quella di Enzo Sindoni, politico ed imprenditore a cui la maggior parte degli orlandini ha sempre dato appoggio. La sua continuità è rappresentata da Franco Ingrillì che, a partire dal 5 giugno 2016, è il primo cittadino del comune marino. In politica si sa, le certezze sono poche, ma Capo d’Orlando un punto fermo lo ha, e quando chiediamo al sindaco Ingrillì come abbia trovato le casse del Comune la sua risposta è interessante. “Il discorso è semplice – dice Ingrillì – Capo d’Orlando ha vissuto un periodo di grossa espansione, diveniva necessario che il nome di questo paese venisse alla bocca di tutta Italia e non solo. È ovvio, che questo ha determinato delle spese consistenti da parte del Comune per infrastrutture ed attività. Ogni periodo storico ha una sua particolarità, quello è stato il periodo in cui bisognava investire, oggi bisogna trovare quegli equilibri giusti affinché tutto ciò che è stato fatto prima possa essere mantenuto”.
Il sindaco Ingrillì sembra avere le idee chiare quando aggiunge: “dobbiamo mantenere alti i servizi offerti sino adesso ma cercando di trovare un equilibrio finanziario”. Ci tiene a precisare di come il comune orlandino stia cercando di completare tutti i pagamenti e le situazioni finanziare precedenti create, a suo avviso, proprio perché si è voluto investire sul paese. “La situazione di Capo d’Orlando – conclude Ingrillì – non è una situazione florida in quanto è stata necessaria una grossa spending review”.
Ma cerchiamo di capire meglio quali le attuali necessità di Capo d’Orlando, partendo da un chiaro messaggio del sindaco Franco Ingrillì alla Regione Siciliana.
Come in famiglia anche nei Comuni gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, e a pesare sulle spalle degli orlandini vi è la paura di possibili intasamenti, allagamenti che potrebbero causare forti situazioni di disagio e non solo. Negli ultimi anni, infatti, brevi ed intense piogge hanno ben testimoniato che le alluvioni, non sono solo un fatto di sporadica circostanza, ma un evento che potrebbe verificarsi in qualunque comune, in particolare laddove torrenti e strade sono state mal custodite. Il comune di Capo d’Orlando ha già fatto richiesta alla protezione civile ed al genio civile. In estate sono stati effettuati dei piccoli interventi ed il 13 novembre scorso, sono partiti i lavori di pulitura per il torrente di Santa Carrà. Si attende per il torrente di Piscittina. Ma il rischio maggiore, più volte enunciato, è quello del torrente Forno. In realtà si tratta di un torrente non visibile ma presente, in quanto sottomesso dall’attuale strada transitata, eretta su vecchi muri di sostegno risalenti alla costruzione dei primi del novecento. Il sindaco Ingrillì dice di essere stato rassicurato dalla Regione che provvederà ad intervenire sulla base di progetti che il comune di Capo d’Orlando inoltrerà per poi essere finanziati. Ma vi sono altri luoghi a rischio, tra questi vi è la consolare antica, principale strada di transito del comune orlandino. Indiscutibilmente il percorso stradale necessità di una raccolta d’acque. Il tratto è provinciale, ed il primo cittadino conferma la disponibilità data dagli enti preposti, ma poi aggiunge “io sono come San Tommaso, devo vedere la pratica prima di avere certezza. Sono stati stanziati 600 mila euro per riasfaltare la Consolare antica ma anche per creare un rinnovato sistema per fare defluire le acque”. Altri 50 mila euro li dovrebbe erogare la protezione civile per il sottopasso di pissi divenuto molto pericoloso in caso di forti piogge.
Il primo cittadino di Capo d’Orlando conclude dicendo che “i piccoli interventi li faremo subito, per quanto riguarda gli interventi più consistenti tutto dipenderà da quando la regione erogherà le somme. Perchèé attenzione, neanche i 280.000 euro del fondo investimenti per l’anno 2018 sono stati erogati. Allo stato attuale sono state stabilite le ripartizioni tra i comuni, dopodiché devono essere fatti i decreti, ed infine le erogazioni”.
Quando al sindaco gli si chiede una data a lungo termine per la quale arriveranno le prime somme risponde: “è possibile tra 10 giorni come è possibile tra 3 mesi, ma in questi casi meglio prevedere i lunghi termini che i brevi”.
Certo, verrebbe da dire, ma la natura non vive di tempi burocratici.