E’ un Van Gogh siciliano Salvatore Accolla. E la sua storia è stata raccontata in un film-documentario di Paolo Boriani, ai Frigoriferi milanesi l’anteprima del film “Accolla (e il cavallino rosso a Siracusa)”.
Accolla vive ad Ortigia in una stanza che sembra dipinta dal pittore olandese. In dieci anni tracorsi in manicomio, tra fughe e ricoveri, ha imparato a dipingere e oggi i suoi quadri sono apprezzatissimi. Le mostre si moltiplicano e i critici e media nazionali si interessano al suo lavoro. la storia di Accolla è al contempo straordinaria, comica e drammatica.
Il regista Paolo Boriani l’ha raccontata, attraverso la voce del protagonista, in un film documentario prodotto da Pb e da K-rock film studio. Il film, scritto e diretto da Boriani con le musiche di Giuliano Dottori, sarà presentato in anteprima nazionale ai Frigoriferi milanesi venerdì 30 novembre alle 21.00.
Seguirà un dibattito condotto dalla scrittrice Marina Mander e da Fabio Santopietro, con interventi di Paolo Boriani, Salvatore Accolla e del linker art Benedetto Speranza, titolare di Artigia atelier d’arte in Ortigia che ne ha scoeprto e promosso il talento. L’ingresso è libero. La storia straordinaria di Salvatore Accolla è condensata nell’unità di tempo di una sua giornata ordinaria.
Una giornata che inizia alle 3,30 di notte e finisce alle 3,30 di pomeriggio. A dilatare il tempo della narrazione sono i ricordi che schiudono un mondo. Accolla racconta frammenti di vita. L’infanzia felice nei vicoli della Borgata. La povertà. Il fratello partito e mai più tornato. Il treno per la Germania. L’ultimo lavoro e il primo amore. La delusione. Il ritorno a casa, più consapevole e più fragile di prima. Il legame conflittuale con la madre. Poi, intorno a lui, per dieci anni si chiudono e si riaprono i cancelli del manicomio. Tra le pareti bianche della casa di cura, impara a usare i colori e dipinge cavallini rossi. L’arte trasforma la follia e lo vendica dai torti subiti.
Ai ricordi si alternano il presente, i quadri, i luoghi dove vive. La casa terranea dietro le rovine del tempio di Apollo. La stanza alla Van Gogh, che sa di solitudine. Lo scoglio sul mare da dove guarda i pescatori tirare le reti in barca, alle prime luci dell’alba. Il cimitero di Siracusa, dove tutte le settimane depone un fiore sulla tomba della madre, accanto alla propria, vuota ma con la data di nascita incisa: 10-7-1946. Lo studio dove dipinge e realizza crocifissi e cavalli, sculture apprezzatissime. I marciapiedi e gli angoli delle strade dove allinea, per venderli, i quadri dipinti su legno di barche. Sta lì, seduto, con il suo cane. Sembra uno che non ce l’ha fatta. E invece ce l’ha fatta.
“Ho provato a trasformare la forma di un film-documentario per portarlo a essere un film di fantascienza – scrive Boriani nelle note di regia – “Accolla (e il cavallino rosso a Siracusa)” è un film-documentario di fantascienza. Filma una giornata sulla Terra di Salvatore Accolla, un astronauta che vive totalmente nel passato e totalmente nel futuro. Il film non è ambientato a Siracusa. Il film è ambientato sul pianeta Terra: le parti che considero più importanti sono state filmate sott’acqua e tra i crateri vulcanici. Per me Salvatore Accolla è un astronauta. Non ritornerà più sulla Terra. Accolla è un film di fantascienza. O, se si vuole, storico. Come insegna Stanley Kubrick, non c’è alcunché di diverso fra fantascienza e storia. Perché è un film che comunque racconta una cosa che non c’è”.
Paolo Boriani ha scritto e diretto cortometraggi, film-documentari prodotti da Rai Cinema e da Sky Aarte Hd. Il suo film “Saga”, prodotto da Sky Aarte Hd, sul teatro equestre di Giovanni Lindo Ferretti, ha vinto nel 2015 il primo premio Art Category al New York Equus Film Festival. Nel 2016 per Rai Cinema ha girato a New York “Faccia Gialla”, il primo film con e su Roberto Saviano. Nello stesso anno ha realizzato l’ultimo videoclip di Vinicio Capossela, “La bestia nel grano”. “Accolla (e il cavallino rosso a Siracusa)” è il suo settimo film.