È stato un successo il geoevento “Conoscenza, tutela, valorizzazione e fruizione del territorio di Capo d’Orlando: il patrimonio geologico, archeologico, antropologico da villa Bagnoli a capo Faro”. Un evento organizzato nell’ambito della settimana del pianeta terra, il festival delle geoscienze organizzato da Geoitalia, federazione di scienze della terra con il patrocinio dell’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Nell’evento di Capo d’Orlando sono stati raccontati 600 milioni di anni di storia del territorio. “Lo studio delle rocce – ha affermato il geologo Michele Orifici – consente di ripercorrere i processi fisici e chimici che nel tempo le hanno modificate e che oggi si presentano in affiormaneti di straordinaria e rara bellezza”.
Nel corso della giornata, inoltre, sono stati esaltati aspetti legati al connubio tra geologia e archeologia, alla geomorfologia costiera, alle problematiche di erosione delle spiagge e agli interventi attuati, agli affioramenti rocciosi di particolare rilevanza, ai rischi geologici derivanti dai dissesti franosi lungo la strada litoranea di San Gregorio, alle particolari forme di erosione eolica che caratterizzano le arenarie nella zona di capo faro, ai paesaggi geologici apprezzabili dal monte della Madonna e dal sentiero Goletta.
ll’iniziativa che, oltre al convegno nella sala conferenze del Porto Turistico, prevedeva l’escursione alle “Cave di Mercadante”, agli scavi archeologici di Villa Bagnoli, al Monte della Madonna e al Sentiero Goletta, hanno preso parte il sindaco Franco Ingrillì e l’assessore al Turismo Sara La Rosa. Per il Sindaco “è stata una giornata particolarmente interessante sotto molteplici aspetti, primo tra tutti quello scientifico che ci consente di scoprire un mondo nuovo ed affascinante, in grado di comprendere e rispettare la natura che abbiamo accanto come parte integrante del patrimonio culturale”.
L’assessore La Rosa ha sottolineato le finalità turistiche del geoevento “che apre il territorio ad un target nuovo di visitatori e offre l’opportunità, tramite la conoscenza delle emergenze geologiche, di creare una nuova prospettiva di progettualità turistica attraverso una indispensabile valorizzazione scientifica delle tipicità del territorio stesso”.