Il prossimo sette settembre nella cripta della chiesa di Santa Maria del Piliere di Palermo sarà inaugurata alle 19.00 la mostra “L’errore residuo”, intervento site specific ideato e realizzato da cane capovolto di Simone Caruso, Davide Di Martino e Zoltan Fazekas, a cura di Valentina Lucia Barbagallo.
Il progetto è visitabile solo il 7 settembre e soltanto dalle 19.00 alle 22.00. E’ il risultato di una ricerca condotta collettivamente, più che sulla storia della cripta della chiesa di Santa Maria del Piliere, su ciò che è rimasto di essa come “immagine residuale” del suo stesso processo di degenerazione evolutiva, indotto dalla sua intrinseca incapacità di reggere l’instabilità delle sue componenti interne.
Attraverso i linguaggi dell’elettronica, dell’informatica, della fotografia e della biologia, gli artisti articolano una riflessione/dialogo con il luogo di cui ripercorrono trasversalmente le coordinate temporali e spaziali.
Il suono elettronico live di una tastiera, modificata secondo le strategie del circuit bending, dichiara un degrado continuo del rapporto tra il musicista e la macchina. L’energia che fluisce attraverso i cortocircuiti, si manifesta come pratica esoterica, scienza non-esatta che amplifica la prospettiva della temporaneità, della continua ricerca e del fallimento.
L’utilizzo d’immagini in bassa definizione nate da errori fotografici – scarti destinati all’oblio della storia – diventano modelli d’indagine, attraverso la pratica della “ricerca per immagini”, per rintracciare traiettorie e legami imprevedibili tra i neuroni della memoria digitale.
E ancora, un’immagine fotografica in cui il soggetto manifesta il proprio disagio verso la frammentazione del suo stesso Io, nel vortice del caos; un’installazione racconta la vita di una palma Phoenix: pianta del martirio, simbolicamente legata al sacrificio, rappresenta la rinascita e l’immortalità. All’interno della Cripta, luogo oscuro e umido, la presenza della palma si contrappone alla forza degenerativa del tempo.
Infine, il riallestimento dell’altare con simboli mutuati dalla cultura pop dell’anime giapponese, attraverso il sovvertimento del loro significato, ci invita ad individuare nella marea dell’universo visivo/mediatico e informatico, la componente atemporale propria della dimensione virtuale e spirituale.
La mostra è promossa dalla rassegna Attraverso, nata dall’idea di un gruppo di giovani operatori culturali attivi in Sicilia, Valentina Lucia Barbagallo, Cristina Costanzo, Danilo Lo Piccolo, Giuseppe Mendolia Calella. Il titolo della rassegna racchiude gli obiettivi di questa serie di eventi, eterogenei e multiformi ma accomunati da uno sguardo trasversale e obliquo sui fenomeni del contemporaneo. Campo d’azione della rassegna è Palermo – interessata nel 2018 da iniziative di grande richiamo come Manifesta 12 e Palermo Capitale Italiana della Cultura – con particolare attenzione ai luoghi, spazi “off” che non fanno parte dei circuiti tradizionali degli eventi espositivi della città e ospiteranno arti figurative, performance, illustrazione, editoria indipendente, incontri, musica, workshop, comunicazione – radio. Conoscere, Ri-appropriarsi e Prendersi cura: questi sono gli step del progetto che punta ad aprirsi alla comunità ricorrendo alle molteplici espressioni della cultura.
Il programma di “Attraverso” è disponibile sul sito http://attraversoartiinrassegna.tumblr.com/. Attraverso fa parte degli eventi di Palermo capitale italiana della cultura 2018.