È stata denominata Teseo l’indagine della guardia di finanza di Nicosia, coordinata dal comando provinciale di Enna che ha scoperto un giro di gare d’appalto truccate. Rinviate a giudizio nove persone.
Sette di loro sono imprenditori edili e gli altri due sono dirigenti dell’azienda foreste demaniali della provincia di Enna. Sono responsabili, a vario titolo, di concussione, turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e danneggiamento.
Le indagini hanno scoperto molteplici irregolarità nelle procedure di assegnazione degli appalti e nella rendicontazione contabile delle opere riconducibili all’esecuzione di lavori pubblici finanziati mediante fondi comunitari e nazionali nell’ambito del progetto PSR Sicilia 2007/2013.
Le fiamme gialle hanno fatto indagini in particolare su gare d’appalto e procedure negoziali per un importo complessivo di 3 milioni di euro. All’esito degli accertamenti sono state rilevate numerose violazioni di legge.
Nello specifico, i dirigenti dell’azienda foreste demaniali di Enna, rispettivamente in qualità di direttore dei lavori e responsabile unico del procedimento, affidavano forniture di beni e servizi a diversi soggetti economici in violazione delle prescrizioni normative vigenti, affidando forniture direttamente a ditte locali precnvenute, senza qualsiasi determina dirigenziale a contrarre e senza la previa individuazione dei criteri e delle modalità di selezione degli operatori economici.
Per alcune procedure negoziali è stata riscontrata l’esistenza di un illecito accordo preliminare delle imprese partecipanti con la connivenza dei dirigenti dell’azienda forestale di Enna, alterando in tal modo i normali meccanismi concorrenziali.
L’impresa favorita si aggiudicava in tal modo l’appalto con un ribasso irrisorio rispetto a quello della stazione appaltanante. In un secondo momento l’impresa vincitrice sub appaltava illegittimamente e senza alcuna autorizzazione parte dei lavori alle altre ditte rimaste escluse.
I dirigenti dell’azienda foreste demaniali coinvolti nell’inchiesta si sono anche resi responsabili di condotte concessive ai danni di un operatore economico. I dirigenti, infatti, si facevano consegnare beni per un ammontare complessivo di 11.300 euro senza corrispondere alcun importo alla persona concussa con la minaccia, in caso di rifiuto, di non ricevere in futuro altri appalti per conto dell’azienda foreste demaniali.