Per anni avevano assoggettato il titolare di un negozio di ferramenta a Catania, imponendogli il pagamento del pizzo. Oggi è finito l’incubo per il commerciante.
A finire in manette, a seguito delle indagini coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Catania, sono stati Giovanni Frazetta, Francesco Sansone e Armando Pulvirenti.
In particolare, Francesco Sansone, 68 anni, pregiudicato, è stato colto nella flagranza dell’estorsione. Si avvaleva della sua appartenenza all’associazione mafiosa Santapaola-Ercolano per incutere maggiore timore nell’uomo.
Di seguito all’arresto nel pomeriggio dello stesso giorno sono stati fermati Frazzetta e Pulvirenti, entrambi pregiudicati, rispettivamente, 50 e 63 anni. Anche loro dovranno rispondere di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Le indagini condotte hanno permesso di accertare le estorsioni commesse ai danni di un ferramenta nella zona Ognina-Picanello. Il proprietario dell’attività commerciale era costretto a pagare il pizzo sin dal 1999, anno di avvio della propria attività.
Prima doveva pagare 400 mila lire al mese e in seguito la somma è passata a 210 euro al mese ai tre arrestati, tutti noti esponenti del gruppo mafioso di Picanello della cosca mafiosa Santapaola-Ercolano.
Frazzetta, elemento di apice della frangia radicata nel rione Picanello, soggetto deputato alla riscossione delle estorsioni, già nel 2007 era stato arrestato mentre incassava una somma versata mensilmente dal titolare di un autosalone. Le indagini hanno permesso di monitorare l’ultimo pagamento di denaro, il 20 luglio scorso, consentendo l’arresto di Sansone bloccato fuori dall’esercizio commerciale.
Per i tre arrestati si sono aperti i cancelli del carcere di Catania-Bicocca.