L’Adasc di Milazzo lancia l’allarme sulle malformazioni congenite nella valle del Mela nel messinese. L’associazione rende noti i dati pubblicati in uno studio dell’assessorato regionale della salute sullo “stato di salute nella/della popolazione residente nelle aree a rischio ambientale e nei siti di interesse nazionale per le bonifiche della Sicilia”.
I dati sarebbero davvero allarmanti. “Le malformazioni congenite – scrive l’Adasc – rappresentano uno dei principali indicatori dello stato di salute di una popolazione, soprattutto in situazioni di rischio sanitario per esposizioni a determinanti ambientali.
L’incidenza di malformazioni congenite risulta particolarmente elevata, e superiore alla media regionale, nel sito di Gela ed in quello di Milazzo.
Con riferimento alle malformazioni dell’apparato genitourinario, si evidenziano dei tassi più elevati rispetto alla media regionale a Gela e Milazzo. Limitatamente al sito di Milazzo si osservano valori più elevati per malformazioni dell’apparato Cardiovascolare.
L’osservazione di un incremento del numero di nati con malformazioni congenite è ritenuto un segnale di allarme sanitario per le comunità prossime ad aree industriali a elevato rischio di crisi ambientale. La plausibilità dell’esistenza di associazioni tra inquinanti presenti nell’ambiente e malformazioni congenite, totali e specifiche, è sostenibile sulla base della copiosa letteratura scientifica esistente.
Questa è l’ennesima dimostrazione di ciò che affermiamo da anni – conclude l’associazione ambientalista – il nostro territorio è malato a causa di un pressante inquinamento ambientale. Viviamo in un territorio nel quale è presente una grave crisi sanitaria. Ci aspettiamo un intervento urgente da parte dei sindaci quali massima autorità sanitaria locale”.
Peppe Maimone, presidente dell’Adasc prosegue: “le associazioni chiedono con estrema urgenza il riesame delle autorizzazioni integrate ambientali al fine di inserire le prescrizioni sanitarie che sono volte alla tutela del territorio e alla difesa della salute dei lavoratori e di tutta la cittadinanza. Prescrizioni sanitarie che ci piace ribadire prevedono limiti più restrittivi grazie all’applicazione delle migliori tecnologie disponibili.
Per Davide Fidone, presidente del comitato cittadini contro l’inceneritore del Mela, questa “è la conferma di quanto sia stato abusivo togliere le prescrizioni sanitarie redatte dai sindaci dal provvedimento finale del riesame dell’Aia della raffineria di Milazzo.
Sulla salute dei bambini e dei cittadini non si può scherzare e bisogna intervenire con estrema urgenza. Chiederemo l’intervento di tutte le istituzioni che hanno il ruolo di tutela dell’ambiente e della salute pubblica – concludono le associazioni.