Un appello per la sopravvivenza dell’istituto Gramsci siciliano di Palermo. Un appello inviato al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando alla giunta municipale e a tutti i consiglieri di Palermo.
L’appello è stato promosso anche da Dacia Maraini, Luciano Canfora, Antonio Gramsci junior, Gioacchino Lanza Tomasi, Antonio Sellerio, Marcello Sorgi e Giuseppe Tornatore.
Nel corso dei suoi oltre 40 anni di esistenza l’istituto Gramsci siciliano ha realizzato uno straordinario archivio storico, preziosa fonte per la conoscenza della storia moderna e contemporanea della Sicilia, comprendente fra l’altro gli archivi personali di Pio La Torre, Girolamo Li Causi, Pompeo Colajanni, Vittorio Nisticò, Andrea Finocchiaro Aprile e altri protagonisti della storia e della politica siciliana.
Fra l’altro nel corso della sua esistenza l’istituto ha realizzato una biblioteca aderente al servizio bibliotecario nazionale, specializzata in storia del Mezzogiorno d’Italia e della Sicilia in particolare, dotata di 35 mila volumi, di una preziosa collezione di quotidiani e rare riviste nazionali e locali, di 60 posti e postazioni internet al servizio di migliaia di lettori.
Inoltre, nel corso degli anni l’istituto ha contribuito alla pubblicazione di oltre 130 volumi di storia, politica, sociologia, attualità che nei limiti delle disponibilità vengono inviati gratis a chi ne faccia interessata richiesta.
E, ancora, una intensa attività di ricerca e di promozione culturale sotto forma di seminari, convegni, dibattiti, mostre, documentari, borse di studio, spesso in collaborazione con prestigiose istituzioni culturali italiane e straniere. Storia, politica, economia, letteratura, urbanistca, antropologia, beni culturali, sociologia costituiscono i campi più frequentati da iniziative tutte accomunate dalla costanza dello sguardo rivolto alla società alla sue tradizioni, ai suoi fermenti innovativi, alle svolte epocali.
Inoltre l’istituto svolge attività di sostegno per gli studenti, universitari e dottorandi con tirocini formativi, stage Erasmus per studenti stranieri, giovani documentaristi, studiosi esterni ed esteri. E, ancora una politica di apertura alle istituzioni senzatetto che trovano nei locali dell’istituto lo spazio per svolgere i propri incontri.