Beni per un valore di 500 mila euro sono stati sequestrati dagli agenti della guardia di finanza a Gela ai danni di un imprenditore.
A seguito di una complessa attività di indagine condotta dalle fiamme gialle nel settore delle lavorazioni di prodotti ortofrutticoli, era emerso uno scenario contraddittorio.
Anni fa i finanzieri avevano fatto irruzione in un capannone industriale. In quell’occasione i militari hanno trovato 43 lavoratori intenti al confezionamento di ortofrutta di cui 26 erano completamente in “nero”. I finanzieri hanno così voluto vederci chiaro e hanno avviato ulteriori approfondimenti.
La contabilità, i conti, le prassi commerciali, tutto è passato sotto la lente della finanza. In sei mesi di indagini, i finanzieri hanno ricostruito il reale volume d’affari della società e hanno scopeto fiumi di fatture false che fino ad allora erano state utilizzate esclusivamente per gonfiare i costi e ridurre al minimo il reddito, evidentemente troppo alto e che avrebbe comportato una tassazione cospicua.
Tutto ciò era possibile grazie anche alla compiacenza di altre ditte individuali operanti nello stesso settore, che ben si prestavano ad emettere fatture false per poi non dichiarare nulla o, addirittura scomparire dal mercato.
Il titolare della ditta è stato denunciato per utilizzo ed emissione di fatture false.