Incrociano le braccia gli operai del passante ferroiviario a Palermo. Otto ore di sciopero in un clima di tensione con poca serenità con un corteo che è partito dalla Stazione Notarbartolo per arrivare in Via Leonardo Da Vinci sede dell’assessorato alle Infrastrutture.
I sindacati chiedono un incontro con l’assessore Falcone per interloquire sulla grave situazione ion atto e sul rischio della chiusura dei cantieri, prendendo in atto, la possibilità di vedere un altro scempio a Palermo.
Licenziamenti che sono iniziati nei giorni scorsi e si chiuderanno il 24 c.m. motivandoli nel fatto di recesso contrattuale nei confronti della committente. “Il sindacato ha assunto la netta contrarieta’ sulle scelta aziendali in quanto i licenziamenti proclamati non sono correlati all’esaurirsi delle fasi lavorative – dicono i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea Ignazio Baudo, Paolo D’Anca e Francesco Piastra – contestiamo la decisione della Sis, che causerebbe i licenziamenti e un grave pregiudizio per le prospettive di sviluppo della città di Palermo.
All’assessore chiediamo di discutere della situazione determinatasi nell’opera e di conoscere quali iniziative intendera’ assumere la Regione al fine di scongiurare i licenziamenti e la chiusura del cantiere”.
Sono 261 lavoratori impegnati nell’opera che dovrebbe portare dei benefici alla città e non portare disagi a chi lavora degnamente, mettendo sempre in primo piano il fatto di completare le opere e non lasciarsi abbattere da problemi anche burocratici che limitano il tutto e tutti.
Un contenzioso da cento milioni di euro tra Sis e Rfi, stazione appaltante dell’opera, che potrebbe evidenziare il rischio di lasciare il passante ferroviario a binario singolo nella tratta urbana da Notarbartolo alla stazione centrale e portando il doppio binario solo nella parte che arriva all’aeroporto Falcone Borsellino. In seguito a un incontro tra le associazioni sindacali e il dirigente dell’assessorato Trasporti Fulvio Bellomo e in collegamento telefonico con l’assessore Marco Falcone, si sono avute garanzie sull’apertura di un tavolo con Rfi e Sis, in modo da potere essere informati sui contenuti della trattativa in corso.
Antonio David