Danneggiamento aggravato, violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale nonché lesioni personali. Sono queste le accuse di cui dovrà rispondere un uomo di 29 anni di Niscemi arrestato dalla polizia di Stato.
Le manette sono scattate ai polsi di Salvatore Calogero Nanfaro, gravato da pregiudizi di polizia, colto in flagranza di reato.
I fatti si sono verificati sabato sera quando è giunta una chiamata al 113. Gli agenti sono intervenuti in via Enrico Mattei dove era stato segnalato il danneggiamento di più auto parcheggiate sulla pubblica via ad opera di un uomo che, nel frangente, picchiava selvaggiamente una donna.
Sul posto la volante ha individuato una coppia, il Nanfaro e una ragazza, poi risultata la sua fidanzata e la presenza di un terzo giovane che, come appreso in seguito, era corso in strada in difesa della malcapitata.
Nanfaro, anche alla presenza degli agenti, visibilmente alterato e agitato, ha ripetutamente tentato di malmenare il giovane intervenuto in soccorso della donna, inveendo contro di esso con insulti e minacce di morte.
Lo stesso trattamento è stato riservato ai poliziotti, minacciandoli ripetutamente e aggredendoli con calci e pugni al volto. Costretti dalle circostanze gli agenti lo hanno bloccato, ammanettato e condotto in commissariato. La violenza e le minacce sono continuate negli uffici di polizia.
Dalla ricostruzione dei fatti, attraverso anche l’acquisizione delle testimonianze dei proprietari dei mezzi, l’arrestato è stato visto prima danneggiare delle auto in sosta in via Mattei alle quali ha rotto gli specchietti retrovisori, ammaccato la carrozzeria e divelto il paraurti e poi, per motivi non noti, picchiare brutalmente la donna risultata essere la sua fidanzata.
Quest’ultima, benché presentasse delle ferite, non ha voluto sporgere denuncia. I due poliziotti medicati all’ospedale di niscemi hanno riportato lesioni agli arti guaribili in quattro giorni. L’arrestato, su disposizione del pm di Gela, è stato condotto ai domiciliari dove resterà a disposizione dell’Autorità giudiziaria.