Erano di servizio al pronto soccorso del nosocomio catanese quando, alle ore 14:00 circa, orario di cambio turno, sono stati chiamati d’urgenza in sala visite per un codice rosso. Era appena giunto in ospedale su di una sedia a rotelle, spinta da alcuni parenti, un giovane catanese privo di sensi, vittima di un probabile incidente stradale.
La prima a tentare di stabilizzare il giovane è stata una dottoressa la quale, invece di poter soccorrere adeguatamente il paziente, si è vista letteralmente invadere la sala visite dai familiari.
Riscontrata la gravità delle condizioni del giovane il medico, aiutata da un collega, ha invitato i parenti a lasciare immediatamente la sala per poter assistere il malcapitato. Per tutta risposta uno degli indagati, spalleggiato dal fratello, ha iniziato ad ingiuriarla con epiteti irripetibili tentando pure di colpirla al volto. L’intervento di un altro medico, che cercava di riportare alla ragione gli aggressori, sortiva l’effetto contrario.
Difatti il poveretto, dopo essere stato minacciato, nel tentativo di sfuggire alla furia degli assalitori cercava di trovare riparo in una delle stanze del pronto soccorso dove, proprio davanti la porta, è stato raggiunto, afferrato per un braccio e colpito ripetutamente al viso, tanto da patire un “trauma contusivo alla regione facciale ed al collo” con una prognosi di 15 giorni.
La denuncia presentata dai due medici ai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante, ha consentito agli investigatori dell’Arma di ricostruire l’accaduto e di dare un volto agli aggressori, identificati mediante l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza nonché attraverso l’acquisizione di alcune testimonianze.
Tali approfondimenti investigativi, posti all’esame del magistrato titolare dell’indagine, ha consentito di produrre al G.I.P. del Tribunale etneo un esauriente quadro indiziario che si è tradotto nell’emissione di misure cautelari in ordine ai reati di violenza, resistenza a pubblico ufficiale nonché lesioni personali.
I provvedimenti sono stati eseguiti ieri pomeriggio nei confronti di Cristofaro FUSELLI cl.79, ristretto agli arresti domiciliari, e di suo fratello cl.84, sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.