Castroreale, centro in provincia di Messina, si è classificato al secondo posto dopo Gradara nella classifica dei borghi più belli d’Italia. Una scalata in classifica emozionante, scandita posizione dopo posizione durante la trasmissione di ieri sera su Rai3 condotta da Camila Raznovich.
Un risultato strepitoso ottenuto grazie all’imponente attività promozionale svolta dallo staff coordinato dal responsabile Antonino Sapienza, presidente dell’associazione Proposta Turistica 3.0 e nominato esperto dal sindaco Alessandro Portaro in stretta collaborazione con le principali entità territoriali: la pro loco Artemisia, il gruppo “amiamo Castroreale”, l’associazione Andromeda ed il piccolo museo della moto.
La pagina facebook “Castroreale Borgo dei Borghi 2018” è stata decisiva, registrando un eccellente incremento di consensi, arrivando ad oggi a più di 3 milioni di visualizzazioni ed accrescendo in maniera esponenziale l’interesse per l’incantevole Borgo di Castroreale.
Dimitri Salonia, pittore messinese, ha voluto omaggiare con la mostra “I colori del maestro Dimitri a Castroreale”, inaugurata nella sede della pro loco Artemisia di Castroreale e aperta fino al prossimo 15 aprile, alla quale hanno partecipato alcuni artisti della scuola coloristica siciliana, tra i quali Lidia Monachino, Bruno Samperi e Angela Salonia. Quella scuola ispirata all’arte a più mani, tale da fare risaltare “con e dentro i colori” l’espressività interiore e l’estetica dei luoghi.
L’omaggio a Castroreale dalla scuola coloristica siciliana è stata impreziosita dalla realizzazione di un’opera dal vivo, da parte del maestro Salonia con Lidia Monachino, ispirata al Cristo Lungo, le cui origini risalgono con molta probabilità al 1507, oggetto di una processione che rimane ancora unica e che rappresenta la principale festività castrense istituita nel periodo 23 – 25 agosto per ricordare la liberazione del paese dal colera del 1854.
Nel corso dello stesso anno lo stesso Crocifisso venne portato in processione durante i riti commemorativi della Passione. U Signuri longu viene collocato sull’estremità di un palo ligneo di cipresso, sul quale sono conficcati grossi chiodi ad intervalli regolari, ai quali si puntellano le forcine di ferro necessarie a sollevare il simulacro, così da metterlo a piombo e fissarlo sul fercolo, che viene portato a spalla per le vie principali. Il Cristo Lungo raggiunge un’altezza pari a 14 metri circa, superando tutti gli edifici tranne il Duomo.
Emanuele Morabito