Palermo: governo regionale a rilento

Per Nello Musumeci non si prospetta un periodo tranquillo nel risolvere i problemi della Sicilia. Rimane  a vista anche il fatto di ritornare alle urne, non avendo relativa  maggioranza che ne complica i piani attuativi e, un piano regionale per poter lavorare in tranquillità.

La ricucitura sul problema DEFR ha messo in atto che i problemi sono reali e trovare i pareri favorevoli di gran parte dell’assemblea rimane una costante che si porterà alle lunghe se non si esce da questa tenaglia che vigila sui banchi dell’ARS e che rischia sempre di più a perdere credibilità tra gli stessi elettori che continuano ad attendere.

Ci sono situazioni urgenti da risolvere, come quello di un esercito di precari, tra cui a capofila i forestali che chiedono spazio e lumi in merito al proprio futuro, rivendicando chiaramente ciò che è stato dettato nei mesi passati e ora, presentando il conto al governatore Musumeci, con relativa tematica da affrontare.

I confederali già avendo capito la situazione hanno messo in mobilità i lavoratori forestali, Esa e consorzi di bonifica per la manifestazione di giorno 11 aprile a Palermo, ma il governatore ha pensato di convocare per giorno 4 le categorie e tentare di spiegare i fatti attuali e/o ricucire la situazione.

Fattibile anche l’esposizione dei programmi del governo e mettere in chiaro ciò che si intende fare con le somme già stanziate, circa 80 mln per iniziare l’attività e da stime fatte saranno circa 25-30 le giornate lavorative che i forestali possono effettuare.

A guardare i fatti, i confronti e  le promesse date, questi non hanno portato i frutti sperati e i lavoratori, ormai, restano scettici su tutto quello che sarà prossimamente e, nonostante la rabbia su tanti fattori, (tra cui i ritardi degli stipendi) non credono agli stessi sindacati che tentano di ricucire le sorti. L’auspicio è quello di ripartire con l’intento di un comparto degno di categoria,uscendo dai meandri della burocrazia e del sistema economico a singhiozzo e incerto, con la spesa corrente che puntualmente si ripresenta, ostacolando tutto e tutti.

Progettare e finanziare rimane l’unica strada percorribile se si vuole cambiare, altrimenti si continuerà ad essere presi in giro da coloro che guardano e deridono alle spalle di migliaia di famiglie che colpe,  certamente non hanno!

Antonio David

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