Mai come oggi si è avvertita la necessità di avere un’Europa unita malgrado la crisi dell’Occidente. In questi ultimi anni il panorama internazionale è stato caratterizzato da un’estesa globalizzazione, da politiche liberiste senza regole e da un crollo della sfera economica senza eguali.
La crisi ha prodotto disuguaglianze sia orizzontali che verticali. Orizzontali tra i ceti sociali in conseguenza di un processo redistributivo della ricchezza a scapito del lavoro, del ceto medio e dei giovani e verticale tra i popoli, in cui con la stessa logica non i ceti ma le economie più forti hanno prodotto un ulteriore decadimento all’interno dell’Unione europea.
Le nazioni sono interessate da processi che, in un contesto sempre più interdipendente, mettono in discussione l’assetto geopolitico favorendo la crescita di squilibri sociali di varia natura che si innervano in ambito finanziario. Da qui la problematica di natura monetaria e la conseguente ricaduta sull’economia e sugli assetti sociali che, a loro volta, si intrecciano con la crescita della popolazione mondiale, la disperata migrazione delle parti più deboli di essa, il consumo eccessivo delle risorse naturali non rinnovabili (che comporta la compromissione inarrestabile dell’ambiente).
A ciò si aggiunge il miglioramento delle condizioni di benessere di una parte minoritaria della popolazione a scapito di un’altra parte notevole della stessa popolazione in condizioni di galoppante povertà, fame e malattia.
Le popolazioni dell’area mediterranea dell’Africa e di quella medio orientale – e soprattutto i giovani di quei territori che rappresentano una parte preponderante – hanno manifestato la volontà di affrancarsi dai regimi totalitari dei loro Paesi e affermare i diritti della persona umana. Tuttavia, la comunità internazionale non è riuscita ad assicurare loro adeguato sostegno. Di conseguenza le primavere arabe sono celermente sfociate nell’inverno della democrazia.
I processi migratori in atto – solo apparentemente rallentati e legati comunque a un’insoluta situazione drammatica nei paesi di origine – rappresentano una significativa testimonianza dell’inadeguatezza della politica europea (e non solo) per il progresso delle aree di fuga dalle guerre, dalla fame e dai disastri ambientali.
In relazione alle problematiche accennate è auspicabile che i rapporti con i Paesi mediterranei e con quelli medio orientali vengano impostati e sviluppati dall’Unione europea sulla base di strategie sovranazionali. Risulta, pertanto necessario e indifferibile affrontare tali tematiche anche con le nuove generazioni affinché possa accrescere in loro non solo la consapevolezza di appartenere ad una Comunità europea ma anche il desiderio di approfondire argomentazioni utili a maturare il loro pensiero verso una politica di coesione internazionale. Obiettivo dell’Unione europea è, tra l’altro, quello di potenziare il capitale umano migliorando la qualità della vita.
E’ sulla base di tali istanze che il Centro studi “Feliciano Rossitto”, presso la propria sede (via Ettore Majorana 5, Ragusa) – in rete con Centro di Documentazione Europea Università di Catania, Movimento Federalista Europeo, Ufficio IX Ambito Scolastico Territoriale di Ragusa, Struttura didattica speciale di Lingue e Letterature straniere Università di Catania (sede di Ragusa), Fondazione San Giovanni, Croce Rossa Italiana (comitato di Ragusa), Fuci Ragusa, Meic Ragusa, Associazione “Itinerari”, con il contributo della Banca Agricola Popolare di Ragusa, – organizza cinque seminari formativi con inizio il 5 aprile prossimo.
“Obiettivo degli incontri programmati – spiega il professore Salvatore Licitra, tra i promotori dell’iniziativa – è quella di “dare un’informazione corretta sull’Unione europea non inficiata da tornacontismo elettoralistico, in modo che le scelte, quali esse siano, vengano liberamente operate con consapevolezza e responsabilità da parte di tutti i cittadini”.
Questo il programma:
Giovedì 5 aprile, ore 17.30
Saluto della dott.ssa Melina Bianco (Dirigente Ufficio IX Ambito Territoriale di Ragusa).
“L’idea di Europa nella crisi dell’Occidente: analisi storico culturale sul problema dell’origine e dello sviluppo del sogno europeo”, relatore prof. Luciano Nicastro.
Venerdì 13 aprile, ore 17.30
“Per una nuova rifondazione dell’Europa in direzione delle Federazione Europea. Aspetti giuridico-costituzionali dell’Unione Europea”, relatore prof. Rosario Sapienza (ordinario di Diritto Internazionale all’Università di Catania, responsabile scientifico del CDE di Catania).
Venerdì 20 aprile, ore 17.30
“Europa, la via per l’eliminazione degli stereotipi di genere”, relatrice prof.ssa Teresa Floridia.
“Dalla lira all’Euro: biglietto andata e ritorno?”, relatore dott. Angelo Battaglia.
Giovedì 26 aprile, ore 17.30
“Politiche e riforme economico-sociali per un’Europa inclusiva e unita nella diversità”, relatori: dott. Carmelo Arezzo (Segretario generale emerito CCIAA Ragusa), dott. Gian Piero Saladino (Direttore Scuola di Servizio Sociale “D’Alcontres”, Modica).
Venerdì 4 maggio, ore 17.30
“L’Unione europea e l’immigrazione: le politiche europee per il Mediterraneo”, relatore prof. Salvo Nicolosi (Struttura didattica speciale di Lingue e Letterature straniere Università di Catania, sede di Ragusa); “Ragusa, oltre l’accoglienza, l’integrazione alla prova”, relatore dott. Renato Meli (presidente Fondazione San Giovanni Battista); “L’accoglienza dei migranti a Ragusa”, relatore dott. Francesco Antonio Fronte (presidente Croce rossa italiana, comitato di Ragusa).
Ogni incontro comprende anche la lettura di pagine significative di autori europei e proiezione immagini sul tema “Questa è l’Europa”. Sono previsti interventi programmati, dibattito e conclusioni.
La scelta delle letture, delle immagini e delle musiche è a cura degli studenti del Liceo classico “Umberto I” di Ragusa e della Struttura didattica speciale di Lingue e Letterature straniere Università di Catania, sede di Ragusa.
Giuseppe Nativo