Al via stamattina Esperienza inSegna 2018, la manifestazione di divulgazione scientifica organizzata da Palermoscienza, con la partecipazione straordinaria di Human Brain Project (HBP), un rivoluzionario progetto di ricerca nel campo delle neuroscienze.
Con 118 Partner, 19 Nazioni coinvolte, 12 Sotto progetti, 6 Piattaforme scientifiche (Neuroinformatics, Brain Simulation, High Performance Computing, Medical Informatics, Neuromorphic, Neurorobotics), Human Brain Project, coordinato dal Politecnico di Losanna è uno dei progetti di ricerca più grandi mai realizzati.
Il progetto mira a realizzare un modello del funzionamento dell’intero cervello umano, che potrà portare a nuovi approcci per la comprensione ed il trattamento di malattie cerebrali quali alzheimer, schizofrenia, epilessia, autismo o trattamenti contro l’invecchiamento.
Nel 2013 è stato selezionato dalla Commissione Europea come progetto bandiera di ricerca e sviluppo dell’Unione Europea, insieme al progetto Grafene.
“Human Brain Project è un importante punto di riferimento mondiale per la ricerca nel campo delle neuroscienze e siamo particolarmente orgogliosi che uno dei pochissimi gruppi di ricerca italiani sia proprio qui a Palermo, presso l’istituto di Biofisica del CNR. – dichiara il prof. Michele Migliore, responsabile del progetto a Palermo – In questi giorni siamo presenti ad Esperienza inSegna per presentare il progetto alla città ed agli studenti delle scuole cittadine: loro rappresentano il futuro che Human Brain Project contribuirà a cambiare.”
HBP sarà presente a Esperienza inSegna fino al 25 febbraio, nell’Edificio 19 (Polididattico) in viale delle Scienze a Palermo, nei pressi delle aule 11 e 12.
Ogni ora, in aula 11, delle brevi conferenze introduttive sul lavoro del gruppo di Palermo in Human Brain Project: dimostrazioni sul funzionamento del cervello, in particolare dell’ippocampo e del bulbo olfattivo.
Il 27 alle 9.30 conferenza interattiva per le scuole (previa prenotazione) “Human Brain Project: ultima frontiera. La coscienza tra scienza e filosofia”; con Michele Migliore e Marcello Briguglia
Presente nello stand anche MiRo, il “robot che pensa come un animale”, controllato da un software realizzato sul modello del cervello biologico, ed è sensibile al tatto, alla luce, al movimento ed in grado di interagire con le persone e l’ambiente circostante. MiRo è sviluppato dall’Università di Sheffield con il supporto di Human Brain Project.