Catania: Campisi, “riqualificare l’intero lungomare”

Blocchi di cemento al posto delle transenne ma alla fine in piazza Tricolore il risultato è lo stesso: uno dei luoghi più belli e suggestivi di Catania inaccessibile alla gente con i progetti che latitano e la mancanza di sicurezza che, ogni giorno, si fa sempre più evidente.

Da anni i consiglieri della municipalità di “Picanello-Ognina-Barriera-Canalicchio” Alessandro Campisi e Adriana Patella chiedono a Palazzo degli Elefanti opere e interventi che finalmente rendano perfettamente e completamente fruibili piazza Tricolore e piazza Nettuno ai catanesi.

Sopralluoghi, sedute itineranti e conferenze dei servizi per avere alla fine mega blocchi di cemento che, oltre al parcheggio selvaggio, fermeranno pure lo sviluppo di un’area a forte vocazione commerciale. Il colpo di grazia di un lungomare che dovrebbe essere completamente riqualificato, in modo da accogliere gli amanti delle passeggiate e dello sport per tutto l’anno, e non cubi che reggano pannelli con foto della città.

Da piazza Mancini Battaglia fino a piazza Europa, passando per piazza Tricolore e piazza Nettuno, bisogna fare i conti con un degrado ed un abbandono che sembra non avere mai fine. Nel frattempo l’erosione del mare danneggia in modo incessante l’area.

Associazioni e comitati del territorio chiedono uno sforzo maggiore per recuperare l’intera area. Restituito il Monumento ai Caduti ai catanesi, bisogna fare altrettanto con le piazze che oggi hanno pure le protezioni quasi completamente arrugginite. Precauzioni che dovevano essere temporanee e che, in realtà, restano lì da troppo tempo con le conseguenze facilmente immaginabili per chiunque.

Non solo, i consiglieri della municipalità di “Picanello-Ognina-Barriera-Canalicchio” Alessandro Campisi e Adriana Patella si chiedono se i nuovi blocchi di cemento fermeranno i pescatori che quotidianamente gettano l’amo in una zona estremamente pericolosa. Inoltre, all’interno di una vecchia centralina, proprio sotto piazza Europa, ci sono dei locali trasformati in bivacchi di fortuna da poveri disperati che si sono costruiti perfino una cucina provvisoria. Cosa succederebbe se queste sale, piene di vecchi stracci e materassi, prendessero fuoco?

“Per tutte queste ragioni chiediamo oggi – dicono in coro – a istituzioni politiche ed enti sociali di creare un tavolo tecnico permanente affinchè il lungomare della città ritorni ad essere, nella sua totalità, il fiore all’occhiello di Catania”. 

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