Il Presidente della Repubblica ha firmato i decreti deliberati dal Consiglio dei ministri riunito dopo lo scioglimento delle Camere e da qui il Consiglio dei ministri ha fissato la data delle prossime elezioni politiche nazionali il 4 marzo 2018.
Obiettivo fissato dunque e momento che si vive e si accompagna ad una data importante per i politici, ma con molta indifferenza dalla stragrande maggioranza di cittadini.
Ci si prepara ad una campagna elettorale a pieni ritmi e incessante stress mediatico per gli italiani. Un impegno politico a cui i partiti iniziano a preparare un insieme di promesse per lo più non mantenute , con un conto abbastanza salato per chi deve pagare il conto.
Si parte dalla promessa di abolire il canone Rai e dell’estensione degli 80€ alle famiglie, ad opera di Matteo Renzi, per passare da Salvini che chiede di abolire la legge Fornero, per finire alle pensioni di 1000 euro invocato da Silvio Berlusconi.
Personaggi che hanno fatto la loro strada , ma che si ripropongono in situazioni e contesti d’azzardo in un sistema oleato e nauseante per tanti italiani che vivono di altri problemi e non di perdite di tempo.
Reddito di cittadinanza del M5S con promesse,parole e idee che hanno bisogno di altrettanti finanziamenti che non ci sono e se lo si trovano , sono sovvenzionati dagli stessi italiani che dovranno affrontare la spesa per rifinanziarli su se stessi. Ci si prepara a due mesi di “spettacolo” da parte dei leader dei partiti, che sanno come gestire il singolo cittadino, se questo vuole farsi illudere o meno. Certamente la libertà di credere,seguire o votare è a singolo giudizio personale, ma visti i precedenti e la difficoltà dei casi, si rimanda il tutto a momenti migliori.
Antonio David