Domani mattina alle 11.00 all’arsenale della marina regia a Palermo sarà presentato il museo multimediale dello stretto di Messina intitolato 2Orion. Scilla e Cariddi, il mito del mare”.
Si tratta di un progetto finanziato dall’assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana. Un’iniziativa della soprintendenza del mare dell’assessrato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana in collaborazione con l’associazione culturale Athanasius Kircher di Messina.
Alla manifestazione interverranno Sebastiano Tusa, Alessandra De Caro e Sergio Palumbo. Seguiranno la proiezione di alcuni filmati-campione del Museo virtuale e un recital di Elena Grasso che leggerà testi sui miti dello Stretto: da Scilla e Cariddi e le Sirene alla Fata Morgana e Colapesce con brani di Omero, Corrado Ricci, Italo Calvino, Renato Guttuso, Stefano D’Arrigo.
“Orion” è un originale progetto promosso dalla Soprintendenza del Mare che si caratterizza come un museo virtuale con accesso gratuito su Internet in un proprio sito sia in italiano che inglese.
Il Museo ha una forma radiale con otto sezioni (mitologia, scienze naturali, letteratura, religione, etnoantropologia, arte e architettura, storia, geografia sociale). Ciascuna sezione tematica ha al suo interno una o più sale in cui, come in una classica pinacoteca, vi sono dei quadri con brevi filmati, immagini, testi. Si possano ascoltare musiche, effetti sonori e brani di poesia e prosa letti da attori.
Le varie sale, benché contenute in un percorso guidato, grazie ai tag (i marcatori contenenti una parola chiave o un termine associato a un’informazione), sono collegate fra di loro in base alle varie tematiche in maniera da garantire al visitatore percorsi alternativi e personalizzati.
“Orion”, pur utilizzando prezioso materiale d’archivio, punta sull’alta definizione coi più moderni e sofisticati strumenti di ripresa ma soprattutto offre l’opportunità di visionare ormai “storici” filmati girati in più di vent’anni di riprese relativi a vari aspetti del microcosmo dello Stretto: da tradizioni etnoantropologiche a riti marinareschi, da eventi naturali straordinari a testimonianze letterarie di grande valore come quelle di scrittori quali Stefano D’Arrigo, Vincenzo Consolo ed Eugenio Vitarelli oggi scomparsi e quindi uniche.
Alcuni dei filmati montati per “Orion”, inoltre, contengono interviste e simulazioni audiovisive che rappresentano aspetti particolari della vita marinara dello Stretto di Messina: dallo spiaggiamento dei pesci abissali, alla ricostruzione dell’antica caccia al pescespada con il “luntro”, dal ritrovamento di reperti fossili tra le montagne di sabbia del pleistocene, alla scoperta dei tesori nascosti tra i fondali dello Stretto di Messina.
L’ideazione e la cura del progetto multimediale è di Sergio Palumbo, giornalista e regista messinese, il quale ha messo a disposizione la proprio storica filmoteca sul mare dello Stretto ed è l’autore dei testi e della regia dei circa venti microdocumentari ospitati nelle sale virtuali del Museo.