Tracce di Dna riconducibili ad una donna sarebbero state trovate su alcuni reperti della strage di Capaci che costò la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti di scorta.
L’indiscrezione è stata pubblicata questa mattina sul quotidiano laRepubblica, e confermerebbe la presenza di una donna sul teatro della strage. I reperti sarebbero stati trovati a 63 metri dal cratere provocato dall’esplosione, assieme ad una torcia e ad un tubetto di mastice.
Le tracce di Dna sono state affidate dai magistrati della procura di Caltanissetta che conducono le indagini, al professor Nicola Resta, docente di genetica medica all’università di Bari.
Dai guanti in lattice, Resta ha estrapolato i codici genetici di almeno tre persone, fra cui quelli riconducibili ad una dona. La consulenza adesso è agli atti del processo bis per la strage di Capaci.