Barrà, 61 anni, è stato arrestato con la pesante accusa di uxoricidio a Catania. Gli agenti della polizia di Stato lo hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa il 26 ottobre scorso dal gip di Catania.
Barrà aveva ucciso la moglie Maria Visalli, classe 1946, con l’aggravante di aver commesso il fatto approfittando della minorata difesa della donna e per essere stato commesso con abuso delle relazioni domestiche.
Le indagini hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Barrà, emergenti dalla relazione dei medici legali, dalle dichiarazioni dello stesso uxoricida e dalla sorella nell’immediatezza dei fatti. La donna era stata soffocata con un cuscino o similare.
Il reato si era consumato nel primo pomeriggio del 13 agosto scorso. I medici del 118,i intervenuti sul posto a seguito di una richiesta al centralino, hanno potuto appurare il decesso della donna, avvenuto nelle precedenti 6-8 ore, imputando la morte a cause naturali.
L’uomo arrestato aveva inizialmente dichiarato che la moglie si era sentita male nel corso della serata del precedente 12 agosto e aveva la temperatura particolarmente alta. A fronte di ciò l’uomo aveva dichiarato di averle somministrato dei farmaci, ma che la donna non era riuscita ad assumerli perché aveva difficoltà nella deglutizione. Inoltre, non sembrava respirare bene e rigurgitava liquido di colore scuro.
Nonostante tutto ciò Barra si era addormentato fino a quando l’indomani, intorno alle 06.00, ha notato che la moglie sembrava non respirare più, ma ha continuato ugualmente a dormire. Soltanto verso le 13.30 ha deciso di chiamare la sorella per riferirle la situazione.
La donna ha riferito agli investigatori di essere stata contattata telefonicamente dal fratello intorno alle 14.00 del 13 agosto e apprese le condizioni della cognata ha deciso di chiamare il 118 che è intervenuto sul posto constatando soltanto il decesso della donna.
Barra, secondo le sue dichiarazioni, non avrebbe chiamato i soccorsi perché si era stancato per il lungo periodo di assistenza alla moglie. Alla luce delle anomalie rilevate dagli investigatori il pm ha disposto l’autopsia sul cadavere della donna. È stato così scoperto che la donna è stata assassinata.
Barra aveva dunque provato a costruire una versione dei fatti a propria discolpa, nel tentativo di fornire una spiegazione alla sua condotta anoomala. Barra, dopo le formalità di rito è stato rinchiuso nel carcere di Catania piazza Lanza.