Il pagamento dei posteggi all’Azienda Ospedaliera Papardo da parte dei dipendenti è stato oggetto del dibattito tra il nuovo management dell’Azienda Ospedaliera Papardo e le Organizzazioni Sindacali nell’ultima convocazione della delegazione trattante dello scorso 16 ottobre, durante la quale si è discusso delle forti criticità sorte a seguito della concessione dell’area destinata ai parcheggi in concessione alla ditta aggiudicataria della relativa procedura d’appalto, al fine di individuare eventuali soluzioni alternative.
Certamente inopportuna la scelta della precedente gestione aziendale quella di far pagare il servizio di parcheggio sia agli utenti e anche ai lavoratori che non troveranno libero il posto gratuito ad essi riservato, per cui saranno costretti a pagarlo “a prezzo pieno”, cioé 0,80 centesimi/ora, così come da condizioni di appalto. A queste condizioni il pagamento minimo che ogni lavoratore dovrebbe sostenere ammonterebbe a circa 5 euro al giorno, mentre in altre Aziende Sanitarie (vedi Policlinico) è stata stabilita una irrisoria quota forfetaria mensile.
E ciò tenuto conto anche del numero di posti messi a disposizione gratuitamente per i dipendenti (222 su 500), su una presenza media giornaliera per turno di circa 500 dipendenti (su un totale di circa 1.200).
Non poteva essere scelta più sbagliata e ciò solo per “far cassa” sulle spalle dei lavoratori e sui pazienti sui quali incombe anche questo ulteriore costo, oltre ai disagi per raggiungere la località distante dal centro cittadino e mal servita dai servizi pubblici.
Ancora più aberrante la scelta del precedente manager se si tiene conto anche dei soli 20 posti, così come da capitolato di gara, messi gratuitamente a disposizione dei pazienti invalidi, donatori etc., certamente non sufficienti per far fronte a circa al centinaio di pazienti rientranti tra tali fattispecie (una media giornaliera di 80 solo per i pazienti oncologici) che quotidianamente dovrebbero occupare tali posti riservati. La ricerca di tali posti riservati non potrà altro che determinare caos, malcontento e disordini per la corsa al posto libero.
Insomma, l’hanno fatta veramente grossa estremizzando il concetto di aziendalizzazione della cosa pubblica a discapito della comunità, che non potrà non accusare il colpo, oltre che costituire anche punto di debolezza per l’offerta di servizi sanitari, creando solo problemi prima inesistenti, in quanto il parcheggio libero non arrecava alcun danno ai fruitori.
La CISL intraprenderà tutte le iniziative ritenute utili al fine di porre rimedio al danno prodotto agli utenti e ai lavoratori.”. Così Gianplacido de Luca (Cisl Medici) e Gigi Caracausi (Cisl Fp).