Agenti della Dia di Messina in collaborazione con i finanzieri del comando provinciale hanno sequestrato il complesso immobiliare Cappellani, sede dell’omonima clinica.
L’imponente struttura, di proprietà della Immobiliare Cappellani srl, che nota la clinica gestita dal gruppo Giomi spa che è estraneo al provvedimento, è stata sottoposta a sequestro penale.
Secondo le indagini della direzione investigativa antimafia e della guardia di finanza, l’importante complesso immobiliare sarebbe stato acquistato con provviste allo stato non giustificate, precedentemente esportate all’estero e successivamente fatte rientrare nel territorio nazionale attraverso la schermatura di società create ad hoc.
L’indagine penale, condotta in perfetta sinergia dagli specialisti della Dia e del nucleo di polizia tributaria, arriva a seguito dell’esame approfondito effettuato su alcune segnalazioni di operazioni sospette, trasmesse dalla banca d’Italia e inerenti il rientro dei capitali nel territorio nazionale di partecipazioni societarie allocate in precedenza all’estero in Lussemburgo e, in seguito, artatamente “regolarizzate”.
Le indagini hanno permesso di accertare che alcuni degli indagati, fra cui la immobiliare Cappellani srl è direttamente riferibile, siano riusciti, sfruttando la parvenza di legalità del cosidetto scudo fiscale Ter, a regolarizzare le posizioni societarie prima attestate con società anonima in territorio lussemburghese.
Tutta l’operazione sarebbe stata posta in essere per acquisire o reimpiegare un consistente complesso immobiliare da destinarsi all’esercizio di professioni sanitarie, la clinica Cappellani di Messina, leader nazionale degli ospedali accreditati.
Indagati i fratelli Dino e Aldo Cuzzocrea, Antonio Di Pria, nonché Dario Zaccone, ex consulente e persona di fiducia dei Cuzzocrea per riciclaggio.
Il sequestro, ancora in fase di esecuzione, ha interessato l’intero patrimonio della società immobiliare Cappellani srl, comprensivo della sede della citata clinica, che verrà affidata ad un amministratore giudiziario nominato dalla magistratura inquirente e che consentirà, senza soluzione di continuità, l’erogazione da parte degl ruppo Giomi, dei servizi sanitari all’utenza e rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato prudenzialmente in 10 milioni di euro.