Un uomo di 42 anni affetto da Aids è morto a Catania dopo aver contratto il virus del morbillo. A renderlo noto è il bollettino settimanale del ministero della Salute.
Si tratta del quarto decesso a causa del morbillo che si è verificato dall’inizio dell’anno in tutta Italia. L’uomo non era vaccinato e ha contratto il morbillo probabilmente in ambito familiare.
Proprio oggi il consiglio di Stato ha ratificato la correttezza della legge sull’obbligo dei vaccini per avere accesso alla scuola dell’infanzia. E proprio oggi arriva la notizia del decesso dell’uomo a Catania, avvenuto tra il 18 e il 20 settembre scorso. Poi non si capisce bene dove questo sfortunato quarantenne sia morto. L’Ansa scrive all’ospedale Ferrarotto, mentre laRepubblica al Policlinico.
A parte questa divergenza, sorge spontaneo pensare che la notizia sia stata divulgata proprio oggi perché c’erano altri interessi in ballo e rafforzare la tesi della ministra Lorenzin che con la sua legge ha disposto l’obbligo di ben 12 vaccini che saranno inoculati nei bambini, altrimenti non potranno frequentare la scuola. Un obbligo rafforzato dall’odierna sentenza del consiglio di Stato.
E’ corretto sostenere l’utilità dei vaccini. Ma la stessa utilità non si vede quando questi stessi vaccini vengono imposti in numero esorbitante, tutti insieme, senza i controlli richiesti (non solo dai genitori, ma anche da quei medici che per aver parlato e avanzato dei dubbi, si sono ritrovati cancellati dall’albo dei medici e con i colleghi contro). E’ stato provato, anche con diverse trasmissioni di giornalismo d’inchiesta (per esempio Report, puntata del 01/10/2000) che spesso i vaccini che vengono somministrati ai bambini contengono metalli pesanti che certamente non fanno bene alla salute.
Per questo molti medici, genitori, associazioni, hanno espresso e continuano ad esprimere contrarietà a questa legge che prevede l’obbligo di ben 12 vaccini. Vogliono che i vaccini per i loro figli siano sicuri e sani e non contengano sostanze potenzialmente dannose per la loro salute. Inoltre, data l’evidenza che non tutti i bambini sono uguali e si sviluppano allo stesso modo, viene chiesto anche di studiare caso per caso quando e se inoculre i vaccini. Non chiedono certo la luna.
Ogni anno in Italia circa 6 milioni di persone contraggono il virus dell’influenza e ne muoiono una cinquantina. Dall’inizio dell’anno, invece si sono registrati in Italia 4.575 casi di morbillo e 4 decessi. Numeri che da soli dovrebbero far riflettere.
Ma bisogna ricordare anche che i quattro decessi per morbillo, compreso l’uomo di Catania, si siano verificati in soggetti con diverse problematiche di salute pregresse.
Il 28 giugno scorso era morta a Roma all’ospedale Bambin Gesù una bambina di 16 mesi che già a tre mesi era stata ricoverata per un’altra grave malattia. Il 28 aprile una bambina di 9 anni, sempre al Bambin Gesù di Roma, affetta da cromosopatia, una grave malattia genetica, è morta dopo aver contratto il virus del morbillo. Un terzo episodio si è verificato a Monza. A morire era stato un bambino leucemico e adesso il 42enne di Catania, affetto da Hiv.
La Lorenzin ha affermato oggi che “è incredibile commentare ancora queste notizie di morti di morbillo in seguito alla scelta di non vaccinarsi. Siamo al quarto decesso dell’anno nel giorno in cui è arrivata la sentenza positiva del consiglio di Stato. È evidente che le due notizie sono strettamente correlate”. La nostra ipotesi di cui sopra, cioè che la notizia della morte del 42enne catanese sia stata divulgata proprio oggi non casualmente, trova conferma nelle parole della stessa ministra Lorenzin!
La Lorenzin e diversi medici anche dell’Asp di Catania, fra cui Mario Cuccia, responsabile del servizio epidemiologia, sostengono che ci sia in atto una epidemia da morbillo e che il problema è la mancata vaccinazione o comunque un calo nelle vaccinazioni. I vaccini vanno fatti per salvaguardare proprio le persone immunodepresse.
Dovrebbero spiegare ai lettori, i medici e la Lorenzin (che medico non lo è mai stata), perché sostengono una tesi del genere quando in realtà chi si è vaccinato può contrarre le malattie esantematiche, anche se in forma più lieve e quindi meno pericolosa? Queste persone, vaccinate, che dovessero comunque contrarre il morbillo o la rosolia, o la varicella, o altre malattie esantematiche, nel momento in cui venissero a contatto con soggetti immunodepressi potrebbero contagiare loro la malattia. E avremmo lo stesso risultato di oggi: quattro morti per morbillo dall’inizio dell’anno.