“La nostra scuola non si tocca”. È il tema della manifestazione popolare organizzata dall’amministrazione comunale di Tortorici (Messina), in programma sabato mattina.
Alle 10.30 i manifestanti si riuniranno davanti alla sede staccata dell’Itet di via Garibaldi. Il corteo si snoderà lungo la strada per concludersi nella centrale piazza Zumbo.
La protesta arriva dopo il decreto regionale nr. 6333 con cui l’assessore all’istruzione e formazione, Bruno Marziano, stabilisce la soppressione definitiva della sede staccata dell’Istituto tecnico Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il trasferimento delle aule e delle attrezzature nella sede centrale di Sant’Agata di Militello.
Eppure lo scorso 28 luglio sembrava che la situazione fosse diametralmente opposta. L’istituto tecnico oricense sembrava salvo. I proprietari dell’immobile, la famiglia Paterniti Mastrazzo – Adornetto, avevano dato la loro disponibilità a concedere i locali al comune gratis per due anni, in attesa che l’amministrazione, guidata dal sindaco Rizzo Nervo e la Città metropolitana di Messina, trovassero una sede idonea per allocare i ragazzi, fra gli immobili nella disponibilità dell’amministrazione.
L’affitto da 86 mila euro all’anno era diventato insostenibile per l’amministrazione economica dell’ex provincia regionale di Messina, in rapporto al numero di alunni iscritto alla scuola superiore del centro nebroideo.
Dopo l’incontro tra amministrazione e provincia delle scorse settimane, palazzo dei Leoni avrebbe dovuto inviare a Palermo l’atto di disponibilità dell’immobile privato e la delibera dell’assunzione degli oneri. Il tutto entro il 12 agosto, mentre il comune doveva produrre la documentazione propedeutica entro il 7 agosto. Gli uffici dell’ex provincia, invece, hanno ricevuto dal comune di Tortorici la documentazione venerdì 11 agosto e hanno istruito la procedura il 16 agosto. Oltre i termini previsti e l’assessorato intanto, il 14 agosto, ha emesso il decreto che conferma la soppressione.
Un decreto, questo del 14 agosto, che secondo il sindaco di Tortorici è illegittimo considerando che il Tar lo scorso luglio aveva concesso la sospensiva a seguito di un ricorso presentato dai genitori, fissando l’udienza a gennaio 2018.
“Considerato che la scuola commerciale istituita nel lontano 1969 per la comunità fragile come la nostra – scrive Rizzo Nervo – rappresenta un faro di cultura ed un avamposto di legalità. Inoltre, il trasferimento comporterà aggravio economico per le famiglie e la comunità, per gli alunni disabili sarà molto difficile frequentare la scuola, aumenterà la dispersione scolastica”. Appuntamento, dunque, sabato mattina alle 10.30.