Catania: “lavoro stagionale in balia dell’interpretazione politica”

“La legge 35 del 25/08/17 articolo 8? Una palese violazione dei diritti di costituzionalità oppure si tratta del semplice gioco delle tre carte? Visto il risultato politico di quest’ultima tornata elettorale, resto perplesso prima per il contenuto e successivamente per l’interpretazione” commenta Ernesto Abate, segretario regionale Sifus Consorzi di Bonifica.

Arrivano notizie che sono a dir poco scandalose e riguardano in particolare il comma 4, copertura economica per il passaggio da 51 a 78gg”. Per comprendere meglio la situazione è necessario fare un passo indietro.

In data 29 aprile  viene destinata per lavori inerenti al dissesto idrogeologico, la somma di 1 milione di euro in più ai 10 milioni già attribuiti per pagare gli emolumenti, di tutti gli operai stagionali della bonifica siciliana. Si tratta di circa 1000 operai suddivisi tra le fasce di garanzie così definite : fino a 151gg / fino a 101gg / massimo 78 gg ( aggiornato al comma 2 art 8).

Tutte e tre le categorie vengono contrassegnate con una parola anteposta, che pone un limite non oltrepassabile; ma a superare questo concetto è presente nelle norme in materia di consorzi di bonifica, lo strumento sopra citato, inerente al dissesto idrogeologico che permette di superare questi limiti sulla scorta economica disponibile ( in questo caso 1 milione di euro).

Questo ed altro è stato disquisito ieri dalla politica regionale, perché la somma utile per “rendere efficace, efficiente e dare continuità delle prestazioni lavorative” (testualmente dal comma 3 art 8), si prevede l’utilizzo del milione di euro già destinato ai Consorzi in data 29 aprile, così come sopra riportato.

Premesso ciò, eccoci al gioco delle tre carte. “La somma – spiega Abate – per il dissesto idrogeologico viene suddiviso per tutti i 1000 lavoratori stagionali con un decreto ( drs 755 26 luglio 2017), utilizzando le somme destinate ai colleghi che finiranno i rapporti di lavoro a novembre /dicembre, mettendoli nel congelatore. Adesso la stessa politica regionale si indirizza ad utilizzate le stesse somme assegnate, per garantire l’aumento delle giornate ai 51isti.  Ricordo a tutti che questa politica regionale avrebbe già dovuto adottarsi in merito, già da 4 anni, così come già accaduto negli altri settori (forestali compresi).  Adesso le somme non risultano più sufficienti?  Sono certo – conclude il segretario – che le  difficoltà sono papabili e lo scollamento verso le istituzioni aumentano. L’art 8 nel suo complesso è paragonabile alla “Corazzata Kotiomkin” di Fantozzi. L’unica differenza è che Fantozzi fa ridere, la politica…”.

Una protesta pacifica davanti alla sede della Prefettura di Catania: poi l’invio di una lettera al prefetto Silvana Riccio, per mettere in evidenza alcune anomalie sui contratti a termine, appena scaduti, dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica e la richiesta di intervenire nella trattativa di un prolungamento delle giornate.

Lo scorso 31 luglio, infatti, è cessato il contratto per 50 lavoratori, si tratta dei cosiddetti 51isti. Eppure il governo regionale aveva palesato la necessità di un prolungamento delle giornate e persino redatto una norma in cui veniva riconosciuta la necessità di aumentare le giornate lavorative da 51 a 78 per dare “efficienza, efficacia e continuità lavorativa”.

Il commissario straordinario unico della Sicilia, Francesco Greco, inoltre, ha recentemente trovato una soluzione e garantito il prolungamento al personale 151ista con scadenza contrattuale tra fine novembre inizi di dicembre, congelando la liquidità delle somme necessarie a assicurare il pagamento degli stipendi. Da questa soluzione però i 51isti sono rimasti esclusi.

Un bene per i lavoratori dei Consorzi di Bonifica, ma assolutamente parziale”, sottolinea il segretario nazionale Sifus Confali, Maurizio Grosso accompagnato da alcuni lavoratori e dal segretario regionale del Sifus Consorzi di Bonifica, Ernesto Abate.

Una situazione paradossale – sottolinea Grosso – perché avviene in un momento in cui invece le risorse per fare continuare a lavorare i dipendenti fino al completamento della stagione irrigua ci sarebbe. Le risorse potrebbero arrivare dalle somme che sono state congelate per essere utilizzate a novembre oppure si potrebbero recuperare dalle cifre risparmiate dai lavoratori a tempo determinato che hanno rinunciato al contratto: da un conteggio realizzato le giornate a disposizione sarebbero circa 600, queste consentirebbero il prolungamento di 15 giorni.

Le risorse e le soluzioni esistono, il problema è un altro: l’assessore Cracolici ha dimostrato di non conoscere le difficoltà di politica agricola, mi rendo conto – aggiunge – che prolungare nel periodo della campagna elettorale per ricevere consenso è evidentemente molto più utile che non affrontare le problematiche serie di lavoratori e del comparto agricolo. Chiediamo quindi una soluzione che garantisca a tutte le categorie il riconoscimento dei ruoli, ridistribuendo le somme inutilizzate sino ad oggi per garantire il personale stagionale e coprire le giornate di lavoro del mese di agosto”.

“Quello che succede nell’ambito dei Consorzi di Bonifica non ha senso – conclude Maurizio Grosso, che vede nei licenziamenti un’altra difficoltà da superare per gli agricoltori – i coltivatori della piana di Catania stanno affrontando la problematicità di una rete colabrodo che impedisce loro di ricevere l’acqua, stanno sopportando e cercando di superare i danni che sta provocando la siccità e adesso devono prendere atto che i lavoratori specializzati del Consorzio di Bonifica, addetti ad assegnare loro l’acqua nel momento in cui ne hanno diritto, sono stati licenziati. Noi ci chiediamo, e lo chiediamo con grande senso di responsabilità, in particolare all’assessore Cracolici: come faranno gli agricoltori a concludere la produzione agrumicola in maniera positiva per l’anno in corso? Credo che inevitabilmente si apriranno numerosi contenziosi nei confronti dei Consorzi di Bonifica che non sarà in grado di erogare l’acqua puntualmente, così come fatto sino ad oggi”.

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