Il comitato cittadini contro inceneritore punta il dito contro la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea (Me). “L’emergenza della discarica – scrive il comitato – è l’ennesimo esempio di ciò che succede quando i rifiuti diventano affare per pochi a danno della collettività: scempio ambientale e pericoli per la salute”.
“Per oltre un decennio una società mista, composta da privati, con la partecipazione del comune di Mazzarrà, ha fatto affari colossali depositando in una collina a ridosso del centro abitato di Furnari milioni di tonnellate di rifiuti, alcuni provenienti anche dalla Campania, senza essere prima biostabilizzati.
Qualche anno fa la magistratura ha disposto la chiusura della discarica, che però non è mai stata messa in sicurezza. Troppo spesso infatti le istituzioni si sono disinteressate dei rischi per la salute dei cittadini del nostro comprensorio.
Come risultato un fiume di liquame tossico, prodotto dai rifiuti non biostabilizzati della discarica, ha raggiunto il sottostante torrente. Come se non bastasse negli ultimi giorni i rifiuti della discarica sono andati incontro a fenomeni verosimilmente di autocombustione, tanto che si è sviluppato un vero e proprio incendio di rifiuti.
Tuttò ciò è il prodotto di una gestione dissennata dei rifiuti, che continua a violare la direttiva europea che da quasi dieci anni impone in via prioritaria misure come la prevenzione, la raccolta differenziata ed il riciclaggio.
Una direttiva recepita ma mai applicata dallo Stato italiano, che di fatto continua a dare priorità agli inceneritori, e men che meno dalla Regione Siciliana, che continua a depositare rifiuti nelle discariche senza neanche una preventiva biostabilizzazione.
A pochi Km di distanza dalla discarica di Mazzarrà un’altra società mista, la lombarda A2A, vorrebbe lucrare stavolta bruciando milioni di tonnellate di rifiuti, che potrebbero provenire da tutta Italia, nella già martoriata valle del Mela”.
Il comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela esprime solidarietà ai cittadini di Furnari, Mazzarrà Sant’Andrea e Terme Vigliatore e si unisce alla loro richiesta di immediata messa in sicurezza della discarica.
“Chiediamo, inoltre, che la regione esca finalmente dal suo torpore – si conclude la nota – e si decida a difendere gli interessi e la salute dei siciliani con atti concreti”.