Eolie (Me): la finanza scopre 14 lavoratori in nero e un B&B abusivo

Un B&B abusivo e 14 lavoratori in nero. Si è conclusa così nelle isole Eolie a Messina un controllo da parte degli agenti della guardia di finanza. Sarebbero stati nascosti anche ricavi per oltre 200 mila euro.

I finanzieri della compagnia di Milazzo e della tenenza di Lipari hanno intensificato i controlli per contrastare l’economia sommersa e illegale nell’arcipelago eoliano e nelle località balneari della costa mamertina, realizzando una serie di controlli. Così sono stati scoperti i 14 lavoratori in nero e un B&B totalmente abusivo.

I dipendenti “in nero”, impiegati a vario titolo nelle attività commerciali di ristorazione e di attività turistico-ricettive, sono stati individuati nel corso di un’operazione che ha interessato diverse località delle isole.

Inoltre, i finanzieri dipendenti dal comando provinciale di Messina, hanno eseguito una serie di interventi nei confronti di numerosi B&B e case vacanza operanti nelle zone costiere di Milazzo e Venetico, con il preciso obiettivo di reprimere l’abusivismo nel settore dell’offerta dei servizi extralberghieri.

Un tale fenomeno è diffuso grazie alla “sharing economomy” che permette a chiunque, approfittando delle numerose piattaforme telematiche, anche estere, dedicate allo specifico settore, di offrire disponibilità alloggiative. I controlli hanno avuto il fine di verificare il possesso da parte delle diverse strutture ricettive, quali B&B, case vacanza e soluzioni alloggiative extralberghiere, delle previste autorizzazioni comunali, nonché il rispetto della normativa di pubblica si curezza, il pagamento della prevista imposta di soggiorno e l’assolvimento degli obblighi fiscali ai fini delle imposte dirette e indirette.

Uno dei B&B controllati è risultato totalmente abusivo. Le fiamme gialle di Milazzo e Lipari hanno passato al setaccio anche il settore delle locazioni immobiliari completamente “in nero”. L’attività delle fiamme gialle ha permesso di rilevare redditi occultati al fisco per circa 160 mila euro.

Il contrasto all’economia sommersa rappresenta una linea d’azione fondamentale tra le funzioni di polizia economico-finanziaria della finanza, sia per il recupero dei tributi sottratti al fisco, sia perché consente di arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese che operano nel rispetto della legge e dei cittadini.

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