Nonostante incendi e siccità l’assessore regionale Cracolici ha firmato il calendario venatorio. Caccia anticipata di un mese. Wwf, Legambiente, man, Italia nostra e LIpu ritengono la firma del calendario una “ dichiarazione di guerra alla fauna, doppiette contro specie rare e in declino”.
La caccia è stata anticipata incredibilmente al 2 settembre. In una Sicilia devastata dagli incendi che ancora in questi giorni stanno devastando boschi, parchi, riserve ed estesissime aree rurali di particolare interesse per la fauna selvatica con un caldo torrido e una siccità impietosa che stanno decimando gli animali selvatici sopravvissuto.
Il calendario venatorio rappresenta una incredibile e sciagurata dichiarazione di guerra contro la fauna. A livello nazionale il mondo ambientalista aveva già avanzato la richiesta di sospendere la stagione di caccia, proprio per questa situazione di vera e propria calamità ambientale e climatica.
Nei giorni scorsi, inoltre, Wwf, Legambiente, Italia nostra, Lipu e Man avevano inviato una diffida per chiedere che il calendario si uniformasse al parere dell’istituto superiore per la protazione e la ricerca ambientale, autorevole organo scientifico cui è attribuita la valutazione tecnica della sostenibilità delle modalità e dei tempi del prelievo venatorio su tutto il territorio nazionale.
E, invece, le scelte della Regione vanno nella direzione opposta. Il parere Ispra è stato largamente e gravemente disatteso proprio in materia di specie e periodi. Ad esempio, Ispra aveva chiesto di diminuire l’elenco delle specie cacciabili e di aprire la caccia solo ad ottobre. Invece, sonos tate inserite ben 13 specie di uccelli (canapiglia, codone, mestolone, moriglione, moretta, starna, quaglia, pavoncella, beccaccia, beccaccino, tortora, allodola e tordo sassello) che censimenti e studi scientifici internazionali indicano come minacciate, rare o in declino preoccupante e, dunque, necessitanti di tutela anziché di caccia smodata.
Prevista anche la pre apertura fino al 2 settembre, una deroga eccezionale per sparare anticipatamente a conigli, colombacci, tortore, merli, gazze e ghiandaie. Una iattura per la fauna. “La caccia a settembre – scrivono le associazioni ambientaliste – comporta un gravissimo impatto sulle popolazioni selvatiche: la tarda estate è un momento particolarmente delicato nel ciclo biologico di varie specie e molti giovani esemplari non sono ancora autonomi.
L’Ispra, inoltre, “ritiene che i tempi e le modalità indicate nella proposta di calendario venatorio non sono condivisibili”.
Wwf, Legambiente, Man, italia nostra e Lipu biasimano la scelta dell’assessore Cracolici di emanare un calendario in aperto contrasto con le direttive UE e con i principi scientifici per la conservazione della fauna, dimostrando di non voler neppure assicurare quel minimo di doverosa attenzione alle esigenze di tutela del patrimonio faunistico.
Secondo le associazioni, in Sicilia si continua a gestire la caccia non sulla base delle esigenze e criticità faunistiche, ma sulla base delle richieste ed aspettative del mondo venatorio.
Questo tipo di gestione venatoria – proseguono le associazioni – si basa su una visione dell’interesse dell’intera collettività. E quella fauna sopravvissuta ai disastri ambientali di queste settimane, viene ora decimata con conseguenze irreversibili”.