Catania: il futuro del “parco amico”
Dalle macerie alla speranza di avere un’area attrezzata degna di questo nome. Dalla spazzatura per terra e dalla mancanza di pulizia, ai giochi per bambini e alle attività di aggregazione per il territorio di Barriera. Eccolo il futuro del “parco Amico” tra via Concetto Marchese e via Pietro Novelli a Catania.
“La mancanza di interventi di riqualificazione hanno trasformato la struttura in una pattumiera a cielo aperto a pochi passi da abitazioni e negozi- afferma il consigliere della municipalità di “Picanello-Ognina-Barriera-Canalicchio” Alessandro Campisi.
“Molte persone – prosegue Campisi- ci chiedono di riqualificare il sito oppure, provocatoriamente, ci propongono di eliminarlo e, al suo posto, farci un parcheggio. La nostra idea, invece, è quella di rendere il parco “amico” uno spazio per le famiglie con più giochi per bambini e tante attività che possano creare socializzazione e vivibilità. Il problema di base è che, purtroppo, sull’area attrezzata siamo ancora all’anno zero e non si intravede nessun tipo di rivalutazione per il futuro”.
Buche, avvallamenti e tanto vandalismo hanno trasformato il parco “Amico” a Barriera in un’area degradata dove le famiglie di via Concetto Marchese e via Pietro Novelli ci pensano due volte prima di portarci i figli a giocare su scivole ed altalene. Manca la manutenzione, manca la sicurezza e soprattutto l’educazione di alcuni proprietari dei cani. La possibilità, però, di avere a disposizione uno spazio verde per i più piccoli spinge i locali comitati cittadini ad avviare quegli studi di fattibilità da presentare in seguito ai tecnici di Palazzo degli Elefanti per renderli operativi.
Programmi che prevedano anche l’aiuto dei commercianti della zona che si accollerebbero le spese di ristrutturazione in cambio di una sponsorizzazione dell’area tra via Concetto Marchese e via Pietro Novelli.
“Comprendiamo perfettamente che qui c’è molto lavoro da fare – dichiara la consigliera della municipalità di “Picanello-Ognina-Barriera-Canalicchio” Adriana Patella – nella piazza adesso non resta più una panchina pulita dove potersi sedere. Ed anche passeggiare per il vialetto principale diventa un’operazione molto difficile. A completare il quadro ci pensano i rifiuti sparsi ovunque, gli alberi da potare e totale mancanza di verde. Ecco perché – prosegue Patella – l’aiuto dei negozianti oppure delle associazioni o dei singoli gruppetti di cittadini, che vogliono fare qualcosa di concreto per il proprio territorio, può essere determinante”.