Agenti della guardia di finanza del comando provinciale di Enna hanno scoperto una frode nella percezione di fondi pubblici destinati al rifacimento di strade interpoderali. È successo a Nicosia.
Le fiamme gialle hanno accertato una truffa da un milione di euro. Ventuno le persone indagate per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, auto riciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false ed emissione di fatture false.
I finanziamenti erano destinati al rifacimento di strade interpoderali nel territorio di Nicosia nonché alla predisposizione di nuove infrastrutture per agevolare il comparto tutale dei luoghi.
L’operazione delle fiamme gialle è stata denominata Ruris e ha svelato specifiche condotte delittuose volte al conseguimento di erogazioni pubbliche mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
I denunciati, attraverso fatture false, hanno potuto giustificare i costi sostenuti per l’effettuazione dei lavori per la successiva percezione delle erogazioni. Le fatture veinvano gonfiate ad arte, così come le passività d’azienda e sottraendosi ad una maggiore tassazione, certificando prestazioni di servizi e cessioni di beni che non si sono mai realizzate e danneggiando così gli altri operatori onesti. Questi ultimi non sono riusciti ad essere finanziati, non trovando capienza nelle somme previste dal programma di sviluppo rurale.
L’attività di polizia finanziaria ha consentito ai finanzieri di Nicosia di rilevare flussi finanziari significativi per cui i soggetti hanno metodicamente proceduto al reimpiego del denaro nel tempo accumulato con la creazione di “fondi neri”. In tal modo veniva ostacolata la relativa provenienza delittuosa. Si è configurato il reato di auto riciclaggio, innovativa fattispecie criminosa recentemente introdotta nell’ordinamento giuridicio italiano.
I finanzieri, al termine delle indagini, hanno sequestrato preventivamente beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie riconducibili agli indagati per un importo di oltre un milione di euro.
L’operazione Ruris della guardia di finanza si innesta nel più ampio contesto di una costante azione di lotta agli sprechi di denaro pubblico.