Beni per un valore complessivo di 11 milioni di euro sono stati sequestrati dagli agenti della guardia di finanza tra Piazza Armerina, Aidone e Assoro nell’ennese.
Il sequestro arriva a conclusione di articolate attività di indagine coordinate dalla Dda di Caltanissetta insieme al Gico della finanza e al nucleo investigativo, con i colleghi di Piazza Armerina.
I sigilli sono stati posti a beni mobili e immobili, assicurazioni e conti correnti postali e bancari. I beni appartengono a Gabriele Giacomo Stanzù, 57enne di Capizzi, attualmente in carcere e dei familiari Elisabetta Buttaccio Tardio, 30enne di Nicosia; Domenica Stanzù, 52enne di Capizzi e Carlotta Conti Mammamica, 41enne di Enna.
Il provvedimento a carico di Gabriele Giacomo Stanzù era stato arrestato il 30 novembre del 2011 per l’omicidio aggravato dal metodo mafioso e quindi condannato in via definitiva alla pena di 14 anni di reclusione.
I sigilli sono stati posti su 349 ettari di terreno, 8 fabbricati, 10 auto e diversi conti correnti postali e bancari.
Nell’ambito delle indagini hanno assunto particolare importanza le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, acquisite tra il giugno del 2011 e il maggio del 2012. Stanzù avrebbe avuto contatti con Cosa nostra di Enna, oltre che con soggetti della malavita gelese e, in particolare, con Daniele Emmanuello, almeno a far data dal 1998.
Le acquisizioni hanno dimostrato la sussistenza di idonei elementi indiziari strumentali ad un giudizio di pericolosità sociale qualificata ascrivibile a Stanzù, quale appartenente ad associazione mafiosa.
Il tribuale di Enna ha determinato il provvedimento di oggi. I beni sequestrati saranno successivamente immessi in regime di amministrazione da parte dello Stato.