È stata denominata scala reale l’operazione del comando provinciale dei carabinieri di Messina. Questa mattina 12 persone sono state arrestate. Otto di loro sono finite in carcere, 2 ai domiciliari, un minorenne all’istituto penale miorile e un altro andrà in una struttura comunitaria.
Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di droga anche a minori, nonché di detenzione illegale di armi da fuoco.
Il provvedimento scaturisce da una complessa attività d’indagine sviuppata da settembre del 2016 dal nucleo investigativo del comando provinciale di Messina. Sono stati individuati vertici e affiliati ad una compagine di narcotrafficanti collegata alla ‘ndrangheta reggina e vibonese. Il gruppo gestiva una larga fetta dello smercio di marijuana e cocaina nella zona di Patti e nei centri vicini.
La clientela del gruppo criminale, per una precisa scelta di strategia commerciale, era quasi interamente costituita da minorenni di ogni ceto sociale, accomunati dalla dipendenza alla droga.
I luoghi di spaccio preferiti del gruppo, che poteva contare su una fitta rete di pusher anche minorenni, erano le scuole secondarie e gli istituti superiori dell’hinterland della fascia tirrenica della provincia di Messina.
Gli indagati, oltre a gestire una propria fiorente rete di spaccio al dettaglio, avevano costituito un ulteriore canale di fornitura ad altri spacciatori dell’hinterland tirrenico della provincia peloritana. La droga proveniva dalla Calabria dove i vertici del sodalizio contavano su stabili e consolidati rapporti commerciali con persone contigue alla ‘ndrangheta di Vibo Valentia e di Rosarno in provincia di Reggio Calabria.
Le indagini avevano già portato all’arresto in flagranza di reato di 2 corrieri e al sequestro di considerevoli quantitativi di droga.
Le manette sono scattate ai polsi di Alessandro Brigandì, 19 anni; Paolo Brigandì, 45 anni; Antonio Dicosta, 26 anni; Luigi Fiducia, 43 anni; Perez Gonzalez, 27 anni; Romina Lamazza, 24 anni; Giancarlo La Torre, 56 anni; Giuseppe Mazzone, 49 anni; Giuseppina merlo, 50 anni e Antonino Niosi 22 anni. Per questi ultimi due, entrambi di Patti, sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Il provvedimento ha riguardato anche due minorenni. Uno di loro, 15 anni, è stato condotto nell’istituto penale minorile di Palermo e l’altro accompagnato in una struttura di accoglienza siciliana.