L’istituto tecnico tecnologico Tomasi di Lampedusa di Tortorici chiuderà dal prossimo anno scolastico. Dopo proteste, incontri, consigli comunali infuocati, la sorte della sezione staccata dell’istituto di Sant’Agata di Militello, sembra essere segnata.
La città metropolitana di Messina ha bandito la gara per il trasloco di materiali, suppellettili e varie attrezzature. Tutto dovrà essere trasferito dalla ditta che vincerà la gara, alla sede dell’istituto tecnologico in via parco degli Ulivi di Sant’Agata di Militello. Un trasloco per cui l’Ente ha impegnato una spesa di 12.200 euro.
La gara, che porta la data del 21 giugno, chiude in via definitiva la lunga diatriba sull’istituto, ospitato in via Garibaldi, in un immobile di proprietà della famiglia Paterniti. Lo scorso uno giugno il sindaco di Tortorici, Carmelo Rizzo Nervo, aveva inviato una lettera al sindaco della città metropolitana di Messina, Renato Accorinti e si era detto disponibile a concedere, in comodato d’uso gratuito, i locali della scuola, a patto che i lavori di adeguamento venissero effettuati dalla città metropolitana.
Rizzo Nervo aveva evidenziato la disponibilità di un immobile di via Romanò e di un altro di proprietà comunale, invitando l’ex provincia regionale di Messina ad effettuare un sopralluogo per rendersi conto dello stato dei locali e scegliere quelli più adatti allo scopo.
“Io sto ancora aspettando che facciano il sopralluogo da Messina e si attendono sviluppi a breve anche da un ricorso al tar di Catania che hanno presentato un gruppo di genitori che si oppongono al trasferimento – ha dichiarato il primo cittadino oricense – E che dire delle spese a carico della comunità riguardanti il trasporto scolastico dei nostri ragazzi e della possibilità di usufruire di un locale a titolo gratuito, quando per l’istituto santagatese di paga un affitto considerevole? Ho fatto la mia parte – conclude Rizzo Nervo – anche se non spetta a me trovare nuovi locali per la scuola”.
Dalla città metropolitana, invece, il sindaco Accorinti si era detto pronto ad affrontare il sopralluogo richiesto da Rizzo Nervo. Ma il sopralluogo non è stato effettuato perché il 21 giugno è stata ricevuta la lettera della commissione straordinaria di liquidazione insediatasi a gennaio per gestire i debiti del comune dopo la dichiarazione del dissesto.
Fra i beni messi in vendita dalla commissione di liquidazione, anche l’immobile di via Romanò. Adesso dunque non potrà essere utilizzato per ospitare la scuola. L’unica speranza, al momento, è che il Tar accolga la richiesta dei genitori. Altrimenti il destino della sezione staccata di Tortorici e poi la sua localizzazione nei locali di via Romanò, sarà stabilito.