Un traguardo degno di nota. 65 anni di matrimonio. Un traguardo invidiabile e quasi raro. È stato raggiunto da una coppia di Chiaramonte Gulfi, nel ragusano. Il matrimonio è stato celebrato con una semplice cerimonia religiosa nella chiesa di San Giovanni Battista, officiata da padre Giuseppe Russelli.
A festeggiare le nozze di pietra sono stati i coniugi Giuseppe Panasia e Vita Scollo, tutti e due ultraottantenni e in perfetta salute.
A festeggiarli anche i figli Giovanni e Salvatore con le loro rispettive famiglie, oltre che parenti e amici. I coniugi hanno ricevuto dal sindaco, Vito Fornaro, una pergamena a ricordo di questo giorno così speciale.
Al termine della cerimonia Giuseppe Panasia ha ricordato un evento particolare della sua vita. Erano gli anni ’90 e si trovava, con la moglie, a Buenos Aires, ospiti di parenti. In quella occasione ebbero modo di partecipare, in più occasioni, alla Messa dove conobbero un “Prete” che li accolse con grande calore. A distanza di tempo quel “prete” salì sulla soglia di Pietro e lo stupore dei Panasia fu grande nel vedere “Padre” Bergoglio con i paramenti papali.
Da allora Giuseppe vive con la speranza di rivederlo per raccontare quel frammento di vita. Era il ventitre aprile del 1952, un mercoledì, quando i due si presentarono dinanzi al Parroco della Chiesa Madre, mons. Vito Ventura, per convolare a nozze. Lui aveva compiuto da poco venticinque anni e la moglie appena diciotto.
In tutti questi anni di vita comune, tante le vicissitudini che si sono susseguite, prima tra tutte, la ricerca di un lavoro in grado di assicurare alla famiglia una decorosa sussistenza. La soluzione definitiva arrivò qualche anno dopo le nozze, quando Giuseppe inaugurò in C.da Gerardo una esercizio commerciale dove si vendeva di tutto: dalle sementi, alla pasta, a piccoli attrezzi agricoli, agli utensili domestici. Insomma la classica bottega rurale, una delle tante del nostro territorio ibleo.
Per decenni e fino alla sua pensione quel negozio è stato un punto di riferimento per tutti coloro che bazzicavano in quella zona. Oggi i coniugi godono delle premure dei due figli, dell’affetto di tre nipoti e del rispetto della comunità chiaramontana.