È ripartita lo scorso mese di febbraio da piazza Montecitorio a Roma la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla polizia postale e delle comunicazioni, in collaborazione con il ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il patrocinio dell’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della rete per i minori.
Il prossimo 27 aprile l’aula multimediale all’interno del truck appositamente attrezzato e posteggiato sul lungomare di Acicastello ospiterà gli incontri tra gli operatori della polizia postale, gli studenti, i genitori, gli insegnanti e quanti vorranno intervenire, facendo il punto sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.
Si tratta di un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni che nel corso delle tre edizioni precedenti ha raccolto un grande consenso: gli operatori della specialità hanno incontrato oltre un milione di studenti sia nelle piazze che nelle scuole per un totale di 8548 istituti scolastici, 30 mila km percorsi e 150 città raggiunte sul territorio e una pagina facebook con 108 mila like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
A dicembre del 2016, “una vita da social” è stata selezionata dalla commissione europea tra le migliori pratiche a livello europeo. La decisione dell’istituzione comnunitaria, di riconoscere alla nota campagna un indubbio carattere di originalità e innovazione, è arrivata nel giorno in cui la commissione europea ha lanciato la “digital skills and Jobs coalition”, un’iniziativa per ridurre il divario esistente sulle competenze digitali in Europa, radunando tutta una serie di stakeholder del settore pubblico e privato degli Stati membri.
Una giuria indipendente, su input della commissione europea ha selezionato, tra 280 progetti mirati ad elevare le competenze digitali dei cittadini europei, l’iniziativa di successo della polizia postale italiana, individuandola come la più imponente ed incisiva campagna di sensibilizzazione mai realizzata da un organismo di polizia.
Ancora una volta aziende importanti come Baci Perugina, Facebook, Fastweb, FireEye, Google, Italiaonline, Microsoft, Poste Italiane, Skuola.net, Symantec, Tim, Vodafone, WindTre, Youtube e tutta la società civile scendono in campo insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: “fare in modo che i gravi episodi di cronaca, alcuni dei quali culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più”.
L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, prevaricazione, diffamazione, molestie online attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”.
Gli studenti potranno lanciare il loro messaggio positivo attraverso un diario di bordo 2.0. Infatti, grazie alla collaborazione con Baci Perugina, da sempre messaggero d’amore, nasce #unaparolaeunbacio, l’hashtag per dire no al cyberbullismo documentando le tappe di Una Vita da Social attraverso la condivisione di foto e frasi di tutti gli studenti coinvolti.
I dati registrati nel corso degli incontri nelle scuole, evidenziano che le competenze digitali degli studenti provengono in tutto o quasi da esperienze di apprendimento extra scolastico. Ne deriva, pertanto, l’importanza delle attività di formazione e sensibilizzazione degli studenti per far sì che la rete possa essere per loro una grande opportunità e non un limite, ma anche rivolte ai genitori e agli insegnanti. I social network infatti sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità di tutti.
Preoccupa in maniera più forte il fenomeno del cyberbullismo: circa 2 ragazzi su 3 dichiarano di aver avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo. Per questo motivo accolgono con favore gli incontri gli operatori della Polizia Postale per formare/informare all’uso dei social. E proprio successivamente a questi incontri è stato riscontrato un aumento consistente delle denunce di minori nei confronti di coetanei per episodi di bullismo e cyberbullismo.
Maria Chiara Ferraù