“Una phabula contro il bullismo” è il progetto finanziato dalla regione siciliana con l’obiettivo di avviare un percorso nelle scuole siciliane per sensibilizzare i giovani sulle regole di convivenza civile e sulla tolleranza, combattere il pregiudizio, la discriminazione, l’omofobia e, in particolare, il bullismo omofobico nelle scuole siciliane.
Mercoledì 26 aprile alle 12.00 a palazzo dei Leoni alle 12.00 sarà siglato il protocollo d’intesa alla presenza del segretario generale della città metropolitana di Messina, Maria Angela Caponetti e dei rappresentanti legali delle associazioni Frame Sicilia (famiglie, ricerca, antidiscriminazione, minori ed educazione) e arcigay Makwan Messina.
Il protocollo avrà una durata di due anni dalla data di sottoscrizione. La città metropolitana di Messina, in conformità ai principi costituzionali e come indicato nello statuto dell’ex provincia regionale di Messina, pone tra i suoi compiti e obiettivi quello di concorrere alla rimozione delle discriminazioni dirette e indirette, per ragioni di sesso, di assicurare i principi di uguaglianza, di pari opportunità e di promozione di azioni propositive per le pari opportunità tra i sessi nonché di considerare prioritarie le esigenze delle fasce sociali più deboli, favorendo la realizzazione di un sistema ispirato al principio di uguaglianza e di solidarietà.
In particolare è l’ufficio Benessere organizzativo ed osservatorio antidiscriminazione che, fra gli obiettivi ad esso assegnati, contempla l’individuazione e il sostegno delle azioni positive per la parità nonché quello di garantire l’esercizio paritario dei diritti di tutti i cittadini. Per quanto premesso, in accoglimento degli spunti forniti dalla normativa vigente di settore in merito all’educazione di genere, alla luce dei cambiamenti sociali e culturali in atto e in riferimento a gravi fatti di cronaca avvenuti nel territorio nazionale, l’Ente ha ritenuto fosse necessario dare un ulteriore segno, un ulteriore imput per promuovere e garantire le libertà individuali, i diritti umani e civili nonché i principi di uguaglianza senza alcuna forma di discriminazione.
Maria Chiara Ferraù