Palermo: la strage di portella della Ginestra, tra storia e memoria

Il 21 aprile a Palermo la sala magna del palazzo Steri ospiterà il convegno di studi nel 70° anniversario della strage di Portella della Ginestra. Il tema dl convegno è “la strage di portella della Ginestra. Tra storia e memoria”.

L’appuntamento è il 21 aprile in piazza Marina alle 09.30 a Palermo e il 22 aprile a piana degli albanesi alle 10.00 nella sala del teatro del seminario.

L’istituto Gramsci siciliano e l’associazione portella della Ginestra, in collaborazione con la presidenza dell’Ars, la fondazione Federico II, l’università degli studi di Palermo, lo SPI Sicilia, la CGIL Palermo e con il patrocinio dei comuni di Piana degli Albanesi, San Cipirello, Montelepre e San Giuseppe Jato, promuovono un convegno sulla strage di Portella della Ginestra nel settantesimo anniversario.

Era il primo maggio del 1947 quando Salvatore Giuliano e la sua banda spararono sui contadini riuniti a Portella per celebrare la festa dei lavoratori; le vittime furono numerose. La strage si inseriva nella stagione delle lotte per la terra, che stavano suscitando la violenta reazione delle classi agrarie e, più in generale, nella crisi politica, sociale e dell’ordine pubblico nel dopoguerra.

Nel tempo l’eccidio è stato al centro di inchieste giudiziarie, parlamentari e di ricostruzioni giornalistiche, storiche, cinematografiche. Le molteplici letture elaborate hanno attribuito all’evento anche significati che andavano ben oltre il reale svolgimento dei fatti, trascurando il contesto nel quale si inserivano.

In particolare, una produzione pubblicistica ha erroneamente letto la vicenda come un’anteprima della “strategia della tensione” che si sarebbe manifestata in Italia a partire dalla fine degli anni Sessanta. Il convegno rilancia la ricerca sul piano dell’analisi storica del quadro sociale e politico coevo, locale e nazionale. Mette così a fuoco le condizioni della Sicilia nel periodo successivo alla fine della guerra, il ruolo degli apparati di sicurezza, quello della mafia e le sue relazioni con il banditismo. Analizza i processi di costruzione delle differenti memorie della strage.

La discussione conclusiva ribadisce la necessità di rendere pubblici i documenti sull’eccidio non ancora accessibili.

A Palermo sono previsti gli interventi di Fabrizio Micari, rettore dell’università di Palermo; Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars; Salvatore Nicosia, presidente dell’istituto Gramsci siciliano; Leoluca Orlando, sindaco di Palermo; Vito Scalia, sindaco di Piana degli Albanesi; Davide Licari, sindaco di San Giuseppe Jato; Antonino Giammalva, sindaco di San Cipirello; Maria Rita Crisci, sindaco di Montelepre. Èrevisto anche l’intervento di Pietro Grasso, presidente del Senato.

Alle 11 si parlerà di La Sicilia dalla Liberazione alla prima assemblea regionale (20 aprile 1947), presiede i lavori Alessandro Bellavista, direttore del ripartimento di scienze politiche e delle relazioni internazionali. Parleranno Rosario Mangiameli, università di Catania, partiti e società in Sicilia dalla liberazione alla prima Ars; Vittorio Coco, università di Palermo; Salvatore Lupo dell’università di Palermo. i lavori proseguiranno nel pomeriggio con gli interventi di Maurizio Ridolfi dell’università della Tuscia; Vito Scalia, sindaco di Piana degli Albanesi; Francesco Petrotta, associazione portella della ginestra; Antonio Blando, università di Palermo; Giuseppe Di Lello, ex magistrato e Sante Cruciani dell’università della Tuscia;

il 22 aprile a piana degli Albanesi si terrà la terza sessione del seminario con gli interventi di Francesco Forgione, direttore generale della fondazione Federico II; Maria Paola Del Rossi, università di Teramo; Fabrizio Loreto, università di Torino; Emiliano Morreale dell’università La Sapienza di Roma; Vincenzo Guarrasi, università di Palermo portella della Ginestra; Maurizio Calà, segretario generale SPI Sicilia; Michele Figurelli, istituto Gramsci siciliano; Matteo Mandalà, associazione portella della Ginestra; Vincenzo Campo, segretario generale Cgil Palermo; Ilaria Moroni, direttrice dell’archivio Flamigni e Claudio Torrisi, direttore dell’archivio di Stato di Palermo.

Maria Chiara Ferraù

 

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