C’è anche la cultivar di Oliva Vaddarica di Mirto (Messina) fra i prodotti dell’eccellenza del laboratorio di design industriale “Design e cibo per l’identità di un territorio” che è stato presentato ieri a Palermo nella facoltà di architettura.
Il laboratorio sarà coordinato dalla docente Anna Catania. L’obiettivo è valorizzare con soluzioni di prodotto e di packaging innovativo alcuni prodotti siciliani, quali l’olio extravergine di oliva, la cultivar Vaddaria di Mirto e il ficodindia di Roccapalumba. A questi prodotti verranno applicate strategie di design sostenibile per esaltarne le caratteristiche territorio.
Alla presentazione, avvenuta durante la lezione in aula agli studenti, hanno partecipato i rappresentanti dei partners che hanno aderito al progetto ed in particolare il Comune di Mirto, con il Sindaco Maurizio Zingales, l’Istituto Regionale Vino e Olio di Sicilia, con Dario Di Bernardi, l’Azienda Agricola Centonze, con il titolare Antonino Centonze e la Salerno Packaging, con il titolare Antonino Salerno, vice presidente di Confindustria Sicilia. Presenti anche Emanuele Giglia, della segreteria dell’Assessore Regionale dell’Agricoltura, Antonello Cracolici che segue con interesse il progetto ed i titolari di alcune aziende agricole di Mirto quali la Nebros di Luisa Piraino e l’Azienda Cupane che insieme alle aziende agricole Pirrotti e Paparoni e alla ditta Rogalegno saranno coinvolte nel progetto di tutela e valorizzazione della Vaddarica, inserita nel contesto del Bio-Distretto dei Nebrodi.
Al progetto collaboreranno inoltre il Polo Produttivo del Ficodindia di Roccapalumba, la ditta Scia Packaging di Aci S. Antonio, la Joeplast di Casteltermini, i Consorzi di riciclo Comico e Ricrea, Slow Food per la Biodiversità Onlus BRA di Cuneo e la Casa Giuffrè Food Culture di Trapani che vedrà coinvolto il Maestro Peppe Giuffrè nell’esaltare le caratteristiche gastronomiche dei prodotti che verranno studiati.
Per il sindaco di Mirto Maurizio Zingales, accompagnato dal vice Sindaco Luigi Ialuna e dal giovane presidente del Consiglio Andrea Raffiti “si tratta di un momento importante a sostegno di un prodotto di nicchia, quale l’oliva Vaddarica inserita nell’IGP Sicilia e nella De.Co, comunemente chiamata in passato “Scarsitta di Mirto in tinello” che grazie a questo progetto sarà possibile da un lato tutelare evitandone l’estinzione, ma soprattutto potrà essere valorizzato come oliva da tavola, prodotto molto richiesto soprattutto nella ristorazione”.
Maria Chiara Ferraù